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“Il Grande Sentiero”, se la montagna non va al cinema è il cinema che va in montagna

Articolo. Fino al 15 dicembre l’edizione autunnale della rassegna di Lab80 dedicata a montagna, viaggi, esplorazioni e imprese folli, a piedi e in bici, sempre a stretto contatto con la natura e le culture del mondo

Lettura 4 min.
The Last Mountain di Dariusz Załuski

Durante il tentativo di scalare il K2, ultima vetta himalayana inviolata in inverno, Krzysztof Wielicki, Adam Bielecki e Denis Urubko (tre alpinisti di lunga esperienza) soccorrono l’alpinista francese Elisabeth Revol, compiendo una delle operazioni di salvataggio più straordinarie della storia dell’alpinismo. Questa vicenda bellissima, qui riassunta brevemente, è un fatto di cronaca del 2018, ma è anche diventata un film: “The Last Mountain” del regista e alpinista polacco Dariusz Załuski, che ha aperto ieri sera all’Auditorium Modernissimo di Nembro la tredicesima edizione della rassegna “Il Grande Sentiero”.

Organizzata da Lab80 in sinergia con quelle realtà del territorio che più operano per proteggere e promuovere la montagna (sono storiche le collaborazioni con il CAI di Bergamo e di Nembro, con il Comune di Nembro e il Gruppo Alpinistico Nembrese), nel corso degli anni “Il Grande Sentiero” si è evoluto e ampliato, trasformandosi in un appuntamento che spazia dai film documentari alle presentazioni di libri, dagli spettacoli teatrali agli incontri con alpinisti e registi.

Appuntamenti uniti dal fil rouge della passione per la montagna, certo, ma non solo: il sottotitolo della rassegna recita infatti “Habitat, culture e avventure” e rimanda ad un immaginario variegato composto da tutto ciò che riguarda l’ambiente, il rapporto stretto tra l’uomo e la natura, il viaggio e l’esplorazione di culture diverse dalla nostra.

In questa sessione autunnale della manifestazione (ad agosto infatti, come nel 2020, si è svolta anche una apprezzata edizione estiva) sono 14 le proposte in programma, da venerdì 5 novembre a lunedì 15 dicembre, a Bergamo e Nembro: cinque film, sei incontri con registi e protagonisti di viaggi e imprese, due spettacoli dal vivo e la presentazione di un libro (il programma completo qui). È l’occasione per tutti coloro che amano le spedizioni alpinistiche ai limiti, le storie un po’ folli di chi parte lasciandosi tutto alle spalle e le immagini mozzafiato di paesaggi incontaminati di rivivere le stesse emozioni palpitanti dei protagonisti di queste imprese attraverso le immagini dello schermo oppure ascoltandoli dal vivo.

Quest’anno poi un particolare occhio di riguardo è dedicato alla bici. Grazie alla collaborazione con FIAB Pedalopolis, BikeFellas e Popolare Ciclistica la sezione dedicata a film e incontri che esplorano la passione per le due ruote è particolarmente curata.

Film

Intitolandosi “Il Grande Sentiero”, come il famoso western di John Ford del 1964, e vantando collaborazioni con il Trento Film Festival e il Bergamo Film Meeting i film non potevano che essere protagonisti. Oltre al già citato “The Last Mountain”, gli appuntamenti per i cinefili si svolgono tutti tra il 10 e il 15 dicembre: 4 serate all’Auditorium di Piazza della Libertà o allo Schermo Bianco nel nuovo spazio Daste per altrettante pellicole supercoinvolgenti, in prima visione a Bergamo.

The man who wanted to see it all” di Albert Albacete è la storia del tedesco Heinz Stücke che nel 1960 un bel giorno parte dalla sua città in sella alla bicicletta per fare il giro del mondo. Vi farà ritorno solo nel 1996, dopo aver visto, assaggiato, esplorato davvero ogni angolo del pianeta (10 dicembre, ore 21.00 in Auditorium).

Parla di una scelta di vita insolita e avventurosa anche “La casa rossa” del regista Francesco Catarinolo: ripercorre la storia dell’esploratore alto atesino Robert Peroni che, più di trent’anni fa, fondò in Groenlandia una casa rifugio per gli inuit rimasti senza lavoro dopo il divieto di caccia alle foche, unica fonte di sostentamento della comunità. Alla proiezione saranno presenti sia il regista che Robert Peroni (12 dicembre, ore 21.00 allo Schermo Bianco).

Carnival Pilgrims” del finlandese Mika Mattila è invece un’affascinate riflessione sul turismo di massa odierno che porta a standardizzare esperienze e divertimenti per venire incontro ad un generalizzato desiderio di viaggiare ed “essere altrove” senza davvero conoscere quello che si sta visitando (14 dicembre, ore 21.00 in Auditorium).

Si gioca in casa invece con “Terre Alte” dei bergamaschi Andrea Zambelli e Andrea Zanoli: racconto di un anno vissuto tra le cime che indaga la bellezza dell’ambiente alpino ma anche la fatica del ruralismo di ritorno come scelta politica e spirituale. Alla fine della proiezione sarà possibile incontrare i registi e anche gustare un aperitivo a tema (15 dicembre, ore 21.00 allo Schermo Bianco).

Spettacoli dal vivo

Bici e montagna sono protagoniste assolute anche dei due spettacoli live in cartellone. È la voce del grande giornalista sportivo Gianni Brera a farci scoprire la romanzesca biografia di Fausto Coppi nella pièce teatrale “Coppi e il Diavolo” (24 novembre, ore 21.00 in Auditorium): tra imprese sportive e passioni private emerge il ritratto di un uomo dall’esistenza impareggiabile. Ad essere ritratte nello spettacolo video-musicale “La neve delle rondini” (26 novembre al Teatro Modernissimo di Nembro) sono invece le comunità montane delle Alpi e i delicati equilibri tra antichi e nuovi “montanari”.

Incontri

Non c’è niente di più bello che poter ascoltare dalla viva voce dei protagonisti le storie di viaggi rocamboleschi o di esperienze avventurose di cui tanto si è sentito parlare. Con la possibilità di fare domande, confrontarsi e respirare di persona quell’entusiasmo un po’ folle che spesso caratterizza queste imprese.

Si parte giovedì 11 novembre con Giulia Venturelli, una delle poche donne che fanno la guida alpina in Italia. Un sorriso contagioso che si accompagna alla grinta e al sangue freddo necessari per affrontare creste e scalate alpine sono gli ingredienti della serata “Un viaggio tra montagne e sorrisi” alla Sede GAN di Nembro). Parecchio interessante e di certo adrenalinica sarà anche le storia che ci racconterà l’alpinista Enrico Rosso in “Shiva’s Lingam, viaggio attraverso la parete Nord-Est” (18 novembre, sede CAI di Nembro). Siamo su una delle vette più prestigiose dell’Himalaya ed Enrico, con altri due compagni, tenta l’ascesa per una nuova via: il risultato sono otto giorni ai limiti della sopravvivenza e un racconto tutto da ascoltare.

Ci sono poi due appuntamenti, imperdibili per tutti i cicloamatori, che si svolgeranno al Bikefellas, lo spazio culturale/ristoro/officina di via Gaudenzi. Il 25 novembre durante l’incontro “L’insostenbile leggerezza della fuga” sarà possibile dialogare con Bidon, il collettivo di giornalisti e autori che pubblica l’omonimo magazine. Sarà l’occasione per presentare il libro “Vie di fuga – Sogni e strade di ciclisti che se ne vanno” e sondare tutta la passione di chi scrive e vive di ciclismo. Filippo Graglia invece, ingegnere piemontese fuori dagli schemi, ci racconterà del suo viaggio in bici dal Monferrato fino al deserto del Sahara durante la serata “All’orizzonte un Toubabou: 25mila km di emozioni in bici” (9 dicembre).

Curiosità: la sensibilità green di questa edizione non passa solo dai temi che troviamo in programma. Sia sul sito che sulla brochure della rassegna viene consigliato per ogni appuntamento come raggiungere il luogo della serata a piedi, in bici o con l’auto. Inoltre per lo spettacolo su Coppi e la proiezione di “The man who wanted to see it all” è previsto un biglietto a prezzo ridotto per tutti coloro che si presentano in bici.

Sito Il Grande Sentiero

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