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A Bergamo sono riusciti a organizzare un (mini) festival: il Worst Raduno Ever

Articolo. Sabato 18 luglio all’Edoné torna in una versione rimaneggiata il Punk Rock Raduno. Abbiamo parlato di cosa significhi poter tornare alla musica dal vivo con uno dei fondatori del festival Andrea Manges e con la fotografa musicale Claudine Strummer

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È (ri)cominciato tutto giovedì 9 luglio con il bellissimo concerto di The Sleeping Tree (il progetto solista di Giulio Frausin, bassista dei Melloow Mood) al Polaresco. Un live intimo e raccolto, con il cantautore friulano solo sul palco, armato di chitarra e voce, a pennellare le sue splendide melodie davanti a un pubblico particolare: tanti tavoli occupati, adeguatamente distanziati e assorti in una contemplazione sia estatica che carica di sollievo.

Sollievo perché quello di The Sleeping Tree è stato il primo concerto a Bergamo da parecchi, troppi mesi a questa parte. Ed è stato seguito a un solo giorno di distanza dall’esibizione di Giulia Spallino con il suo ultimo progetto JOO all’Edoné, il 10 luglio.

Sono segnali importanti, colpi confortanti da una realtà musicale bergamasca che è stata colpita duramente dal lockdown, ma che scalpita per tornare a una dimensione live rimasta lontana per troppo tempo. E un ulteriore step in questa direzione arriva già sabato 18 luglio, ancora all’Edoné, e se non si può parlare esattamente di un festival vero e proprio, è comunque qualcosa che ci arriva meravigliosamente vicino.

Il Punk Rock Raduno è un progetto tutto bergamasco che va avanti già da diversi anni, un solido punto di riferimento anche a livello internazionale. L’edizione originariamente in programma quest’anno è stata obbligatoriamente rimandata al 2021, ma per stemperare l’attesa e la delusione è arrivato un regalo inaspettato: il Worst Raduno Ever sarà una serata con numerosi set acustici, e perfino un paio di live elettrici. Sul palco Matt Deecrack, Menagramo, Dan On The Moon, I Like Allie, Viboras, Kevin Aper’s, Sweatpants Party, Riccobellis e Hakan.
Andrea Manges, co-fondatore del festival insieme a Franz Barcella, ci ha raccontato gli inizi del festival e come siamo arrivati alla versione “adattata” che vedremo sabato.

LR: Come è nato e come è cambiato Punk Rock Raduno nel tempo?

AM: La prima edizione si è svolta nel 2016. Abbiamo pensato ad un evento che facesse da aggregatore per la scena punk rock Europea della quale io e Franz facciamo parte da tempo. La musica live, ad eccezione dei grandi nomi, è in difficoltà ormai, ed il punk non fa eccezione... durante l’anno gli eventi sono sempre più difficili da organizzare, le band rock faticano a riempire i club come invece succedeva una volta. Ma la scena è sempre vivace e piena di entusiasmo e qualità... allora perché non trovarci tutti quanti una volta all’anno a Bergamo? In quattro giorni mettiamo insieme musica, arte, cultura punk e molto altro.

LR: E allora vai di Raduno…

AM: Il mix, anche grazie alla grande capacità di Edoné di mettere il pubblico a proprio agio, ha fatto sì che il circuito di punk rock / pop punk da tutta Europa lo prendesse come riferimento. Abbiamo notato con grande piacere che chi viene una volta, decide di tornare l’anno successivo, indipendentemente da chi suona. Perché del Raduno funziona lo spirito: non sono solo in nomi in concerto per ogni edizione ma la nostra piccola, allegra comunità a fare la differenza”.

LR: Quando avete capito che l’edizione di quest’anno non si sarebbe riuscita a fare nella sua veste abituale?

AM: Abbiamo seguito con attenzione gli sviluppi della situazione, e purtroppo settimana dopo settimana si è capito che quest’anno sarebbe andata diversamente, in particolare essendo il nostro festival molto “internazionale” sia come artisti che come pubblico. La decisione di rimandare il Punk Rock Raduno 5 al 2021 è stata una scelta obbligata nel rispetto di tutti. Per fortuna per l’edizione 2021 abbiamo riconfermato praticamente tutto il cast che era previsto quest’anno quindi abbiamo un anno di tempo per ri-organizzare una grandissima festa.

LR: Questo Worst Raduno Ever, al di là dell’ironia contenuta nel titolo, è comunque una grande conquista. Cosa vi ha guidato nell’organizzarlo?

AM: La possibilità, in sintonia con le normative aggiornate, di fare comunque un evento che potesse riunire centinaia di persone regolarmente distanziate, ci ha stimolati. Il punk in fondo non è mai stato una cosa facile. Siamo abituati, a partire dal piccolo, a sfidare il grande business con fantasia e provocazione, a non puntare al successo facile quanto a far valere le nostre idee e la nostra etica. C’è tanta voglia di rivedere i nostri amici e, dopo la grande botta emotiva che abbiamo preso tutti, concederci finalmente della buona musica e qualche sorriso. Ovviamente i concerti punk senza abbracciarci, stare schiacciati, ballare e pogare non sono la stessa cosa. E siccome il pubblico e le band straniere, a parte un po’ di austriaci, non saranno presenti, lo abbiamo battezzato Worst Raduno Ever, il peggior Raduno di sempre. Con questo evento potremo anche supportare Edoné e raccogliere fondi per il Raduno 2021... perché il Raduno è un evento gratuito che però ha comunque bisogno di sostenersi.

LR: Con l’aggiunta dei set elettrici, il Worst Raduno Ever sarà il primo grande evento musicale a Bergamo dopo il lockdown.

AM: Quando abbiamo capito che Edoné poteva ospitare concerti elettrici, sempre in accordo con le normative e distanziando correttamente il pubblico, ci siamo subito messi al lavoro. Abbiamo aggiunto, oltre ad una serie di live acustici (e contributi video di band da tutto il mondo), tre live elettrici: Riccobellis da Brescia, Sweatpants Party da Innsbruck ed i bergamaschi Hakan.

LR: Quanto è importante per la città, dopo questi mesi così difficili e dolorosi?

AM: Bergamo ha pagato un prezzo altissimo a questo evento di portata storica e per un po’ ha avuto gli occhi di tutto il mondo puntati su di sé. Sono certo che questo genere di stress rimarrà comunque addosso ai bergamaschi, agli italiani e al mondo intero per un lungo periodo. Noi crediamo nel pensare globalmente – gli appassionati di musica sono spesso persone aperte e grandi viaggiatori – ma agire localmente. Questo piccolo insignificante evento è la cosa che sappiamo fare bene e che rende felici un po’ di belle persone... quindi ci rimbocchiamo le maniche e ci mettiamo il cuore. Se lo spirito del Raduno e di Edoné sarà di incoraggiamento ad altri in città, ne saremo felici.

Anche Claudine Strummer, fotografa musicale tra le più apprezzate della scena bergamasca, ci ha parlato delle sensazioni che dà poter finalmente tornare a vivere un evento del genere: “Avere la possibilità di uscire e poter vivere un evento come questo, dopo tutti questi mesi surreali, sembra quasi una sorta di ‘premio’ che siamo riusciti a guadagnare. Quindi ora godiamocelo”.

Perché un concerto non esaurisce la sua dimensione con la “sola” musica. C’è tutto un agglomerato di corollari che è mancato tanto quanto i live intorno a cui orbita. “Potrà sembrare banale, ma è tanto che non possiamo vivere gli amici con le modalità abituali. Magari ci siamo chiamati di più, e abbiamo sentito persone con cui non eravamo soliti parlare quotidianamente. Ma con tanti amici tutto ruotava intorno al mondo dei concerti: ci si trovava e si stava insieme grazie a quella scusa. Ora sarà diverso, forse anche un po’ più speciale; vuoi per l’astinenza, vuoi perché siamo rimasti tutti un po’ scioccati, perché non ci aspettavamo che si potesse arrivare a fare una cosa del genere. Siamo partiti con il poter fare “solo” una cena ad avere addirittura la possibilità di partecipare a un concerto elettrico in piedi. E ancora non so come sarà, ma sicuramente sarà stupendo: perché manca quell’adrenalina quando si tornava dagli eventi.

E proprio a quel senso di comunità e appartenenza che permea il Punk Rock Raduno e viene rivendicato da Andrea tornano anche le parole di Claudine: “Non mi va di parlare di ripartenze. Preferisco vederla come un’occasione in più per esorcizzare tutto quello che abbiamo passato chiusi in casa. Un concerto punk per noi è davvero qualcosa di speciale; parlo di “noi” come se fossimo una comunità e una famiglia, perché la sensazione è proprio quella. Soprattutto al Raduno c’è sempre stato questo senso di famiglia, per cui ci si ritrova tutti, persone che vengono da tutta Italia, da tutto il mondo addirittura. Ed effettivamente siamo tutti amici, chi si conosce meglio e chi meno. Quindi questa è anzitutto un’occasione speciale per ritrovarci in questo senso, con una maggiore consapevolezza: tutto ciò non è più scontato, e in effetti non lo è mai stato”.

Come prenotare

Per prenotare un tavolo andate sul sito di Edoné qui o chiamate il 320 0396245 (dalle 14.30 alle 18.30) oppure, meglio ancora, utilizzate l’app di Edoné. E poi aspettate di ricevere la mail di conferma. La vostra prenotazione sarà valida per tutta la serata, dalle 18 circa alle 2.

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