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Ardimann MC, quando la voce va a spasso con il basso

Articolo. Una passione per il groove diventa il fil rouge che connette Tirana e Bergamo, passando da Lecco, Londra e Milano per l’Mc e Dj albanese che in città ha trovato casa a Ink Club. Dove una volta al mese è host della serata «This is DNB». Da una radio ascoltata di nascosto dal regime da bambino, ai microfoni di un’emittente lecchese, alle serate in tutta Italia, Ardian Nika si racconta. Tra la passione per l’underground, stereotipi sulla disabilità da decostruire e una città che sappia cogliere l’opportunità di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023

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Ardimann

Tirana, seconda metà degli anni Ottanta. Il regime comunista di Ramiz Alia dell’allora Repubblica Popolare Socialista d’Albania punisce con il carcere chi parla in pubblico di media occidentali. Ardian «Ardimann» Nika ha circa dieci anni e una forte passione per la musica: per aggirare il divieto si chiude in camera con una piccola radio recuperata a Vienna spesso la notte ascolta di nascosto le frequenze italiane e jugoslave, «voci di libertà, che accendevano mia fantasia di ragazzino non vedente di Tirana, che sognava di stare dall’altra parte, in studio».

E oggi davanti al microfono Ardian c’è arrivato: sulle frequenze dell’emittente inglese Kool London si può ascoltare il suo «The Ardimann Radio Show», dove spazia tra jungle, dub, Uk garage e sonorità underground. A primavera sarà tra gli ospiti del festival «Jungle Weekender» di Amsterdam e una volta al mese a Ink Club insieme a Mc Shot è host della Bergamo edition di «This is DNB», una serata drum and bass che è stata a lungo di casa al Circolo Magnolia di Milano.

Bassi che vibrano addosso, batterie sincopate che sfuggono dalla normale cassa a quattro e frequenze molto basse. Un tessuto sonoro esagitato, su cui si fondono influenze jazz, soul, funk, hip hop e reggae, in cui si possono ritrovare anche melodie prese in prestito dalla classica e dove squarci solari possono lasciare spazio a tuffi nel sound più scuro. Un sound da club, un melting pot di influenze sonore, nato nelle radio pirata e nella scena rave inglese come jungle all’inizio degli anni Novanta e portato alla ribalta da nomi come Goldie, Pendulum e Roni Size, affermandosi poi come drum and bass.

Ardian e questa sonorità arrivano in Italia più o meno nello stesso periodo. Il primo ha 14 anni quando lascia Tirana e si trasferisce a Lecco con la famiglia nel 1991. La jungle arriva nelle radio italiane nel 1992 con l’uscita di «Experience», l’album dei Prodigy. Quell’anno, il 20 giugno, Ardian debutta su Rete 104, una radio locale lecchese, dove ha mosso i primi passi come speaker.

La passione per la musica l’ha sempre avuta. «I miei genitori erano convinti che per un ragazzino cieco fosse importante saper suonare uno strumento, così mi mandarono a lezioni di piano – ricorda – ma il mio insegnante era molto brusco e poco pedagogico. Lui non mi ha certo fatto amare lo strumento e poi io adoravo Micheal Jackson. L’ossessione per il groove rispondeva a quel desiderio di movimento che si scontrava con l’apatica realtà albanese incagliata nell’ideologia dell’epoca». Così, con la sua piccola radio con cassettina, nascosto in camera a Tirana, Ardi si sintonizzava su una stazione pugliese come Radio Norba, le cui onde scavalcavano quelle dell’Adriatico e riusciva a sentire anche Radio 105, Radio Deejay o RDS.

Quando arriva in Italia Ardian ha gusti commerciali, è un po’ «rockettaro», segue Albertino, che apprezza per «uno stile di conduzione radio molto dinamico, entusiastico e carismatico» e poi si appassiona di un programma hip hop come «One-two-one-two». Sarà proprio questo programma a influenzare la sua avventura su Rete 104, dove a 17 anni Ardian comincia a condurre «Attacco rap», proponendo artisti alternativi come Isola Posse Style, Sangue Misto e Neffa, 99 Posse, che all’epoca nei grossi media facevano ancora fatica a passare. Tra le sue selezioni anche rap e r’n’b come Snoop Dogg, 2Pac e TLC.

La folgorazione per l’underground inglese arriverà nel 1993 a Milano, dove Ardian frequenta una scuola per centralinisti: «In quegli anni il sound drum and bass cominciava a farsi largo negli ambienti alternativi che frequentavo in città – ricorda – nelle pubblicità in tv spesso si sentivano queste basi spezzate e velocissime, ma pochi sapevano dare un nome a quella musica. All’epoca Milano era molto abile a intercettare le nuove tendenze e aveva un vivacissimo sottobosco, fatto di two step, breakbeat, jungle, dub, Uk garage e sonorità londinesi» .

Tornato a Lecco, Ardian conduce il programma quotidiano «Collection», da cui passano Verdena, Subsonica, Alberto Camerini, 99 Posse, Giuliano Palma e molti altri artisti del panorama italiano alternativo, che Ardian intervista in diretta, ricevendo anche chiamate dagli ascoltatori, tra cui Posi Argento, una giovane rapper prodotta dagli Articolo 31, con cui Ardian farà un featuring e un piccolo tour insieme. Sarà lei a presentargli Roberto «Tode» Todeschini: «ci siamo subito trovati musicalmente e siamo diventati amici – racconta Ardian – ascoltavamo entrambi Nitin Sawhney, Massive Attack, Roni Size, eravamo andati agli stessi concerti». Sarà lui a suggerirgli di fare l’Mc, il Master of ceremonies, una figura nata negli anni Settanta accanto al dj, era la persona al microfono che rappava o che esortava la folla a ballare o a promuovere con la sua voce battaglie per sostenere cause civili.

Sarà sempre Tode a introdurlo al collettivo Mother Inc., con cui nel 2001 per la prima volta si presenterà sul palco come Ardimann Mc, in occasione di un concerto dei Reggae National Tickets, la band di Alborosie prima di sfondare come solista. «La mia idea era di portare il pubblico in un viaggio sonoro, “a spasso col basso”, con la musica, senza sovrastarla con la voce».

Da lì in poi la strada è tracciata: nel 2003 arriva la prima serata milanese al Deposito Bulk, poi «Lifegate groove», un programma in onda ogni sabato sera e un primo posto all’«Italian Mc contest» al Maffia di Reggio Emilia nel 2004. Inoltre, con il collettivo Mother Inc. Ardimann organizza gli eventi drum and bass al Magnolia di Milano: «tutto quello che guadagnavamo lo reinvestivamo per chiamare artisti che secondo noi sarebbero diventati grandi star e così è stato, penso solo a Alix Perez, Andy C o Shy FX». Ardian porta il collettivo anche a Bergamo, dove si è trasferito nel 2007 e dove ha trovato casa all’Ink Club per la serata «This is DNB».

Ardian negli anni si esibisce come Ardimann Mc in tutta Italia, ma il suo obiettivo è andare oltre il microfono, stare in consolle e mixare: «voglio essere io a creare un arcobaleno mentale attraverso la musica, portando le persone con me a farsi un film ad occhi chiusi – spiega – Nell’immaginario comune, a parte Stevie Wonder o Ray Charles, lo stereotipo di cieco in ambito musicale è il Bocelli che va a Sanremo, non quello clubber che balla o che sta ai piatti in console. Eppure, anche tu puoi far ballare la gente come uno che ci vede, solo che la gente non se lo aspetta. La disabilità nel buio della notte non è molto contemplata, ma tanto dipende anche da come riesci a porti tu, io mi sono sempre trovato bene».

Nel cassetto Ardimann ha l’idea di scrivere un album e in questi anni oltre a prestare voce ed entusiasmo come Mc, ha collaborato con il collettivo di rapper Bg’s team, cantato con la band in levare Purple Wood e organizzato diverse serate, sempre in contesti alternativi, non solo a Bergamo, Lecco e Milano: «ho avuto modo di conoscere il mondo della notte anche nel resto d’Italia e in generale mi rendo conto che rispetto a Inghilterra e Francia siamo ancora molto lontani dal riconoscere davvero quanto anche il clubbing potrebbe avere un rilievo economico e non essere visto solo come uno svago fine a se stesso».

Grossi limiti secondo Ardimann sono «una visione un po’ rigida per cui la notte porta solo cose brutte e una miopia imprenditoriale, unita a scelte urbanistiche che faticano a considerare le città non solo come luoghi di riposo, ma anche di divertimento». Una possibilità che potrebbe concretizzarsi in quel grande laboratorio che sarà Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023, che inaugurerà tra poco meno di un mese.

«Spero che si saprà catalizzare l’attenzione dei turisti scegliendo l’eclettismo, considerando pubblici diversi, diversificando l’offerta, non facendo solo scelte mainstream e non parlo unicamente a livello musicale – spiega Ardimann – Mi auguro poi che per sostenere tutto questo a Bergamo si possa anche investire per migliorare un trasporto pubblico demenziale per una città che ospita il terzo scalo aeroportuale in Italia. Si tratta di un’occasione d’oro per liberarci dal provincialismo».

E per finire cinque brani suggeriti da Ardimann Mc per avvicinarsi al groove della drum and bass.

S.P.Y – See Your Face Again (Kings Of The Rollers Remix)

High Contrast – Music Is Everything (Pola & Bryson Remix)

Was A Be – Up To You

Breakage – Fighting Fire (Feat. Jess Mills) (Loadstar Remix)

Mr. Williamz ft. Shy FX & Specialist Moss – Sound Killa Part 2

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