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“Santa voce al cuor mi sona”, ovvero come Donizetti Opera 2020 cambia forma, ma non musica

Articolo. Le restrizioni per la pandemia non fermano il festival cittadino, che va sul web e porta in tv la prima delle tre opere in programma

Lettura 4 min.

Nonostante gli impedimenti dovuti al Dcpm vigente, Donizetti Opera 2020 sceglie di non fermarsi, reinventandosi completamente, nel pieno rispetto dei protocolli sanitari. Il direttore artistico Francesco Micheli, il direttore musicale Riccardo Frizza e l’intera Fondazione Donizetti confermano l’impegno nei confronti di artisti e pubblico, trasferendo online l’intera programmazione del festival, arricchita da contenuti extra.

Donizetti webTv

Per questa sesta edizione del festival Donizetti Opera 2020, le tre opere donizettiane in programma faranno il loro debutto nel Teatro Donizetti e saranno visibili in tutto il mondo attraverso la nuova Donizetti webTv, realizzata grazie a Fondazione TIM sul sito donizetti.org/tv. Ogni debutto è fissato per le ore 20 e sarà preceduto da una presentazione a partire dalle ore 19.30. L’accesso è gratuito e dà la possibilità di visionare contenuti quali Donizetti Revolution vol. 6 e varie proposte d’archivio, mentre la visione di tutti i programmi dedicati al Festival 2020 – incluso lo streaming delle opere – sarà disponibile fino al 6 dicembre solo per chi si abbona all’offerta web.

Sono tanti i contenuti inediti creati per gli abbonati: da Parla con Gaetano, video in cui gli artisti ospiti del festival – e non solo – confidano al compositore bergamasco ricordi e pensieri, a Prove con Mattioli, format in cui protagonista Alberto Mattioli, Dramaturg della Fondazione, porterà a conoscere da vicino, durante le prove gli spettacoli, gli artisti e le pagine di Donizetti in programma.

Inaugurata venerdì 13 novembre anche la dimensione social di Donizetti Revolution vol. 6, che ha visto, il giovane soprano portoricano (ospite del festival) Anaïs Mejías e il pianista Sem Cerritelli, interpretare alcune pagine donizettiane legate al programma 2020, al fianco del direttore artistico Francesco Micheli.

Dallo scorso 15 novembre e per le due domeniche successive, è possibile accedere alla versione web di Donizetti ON. Riaccendi le luci del teatro, visita virtuale in tre parti del restaurato Teatro Donizetti, evento ideato da Francesco Venturi, che mette la firma anche al libretto e alla regia del progetto. Questo nuovo format nasce dalla volontà della Fondazione Teatro Donizetti di mostrare al pubblico i risultati del restauro del principale teatro cittadino attraverso una modalità immersiva e coinvolgente. Non si tratta di un tradizionale percorso guidato all’interno del monumento, ma di un racconto teatralizzato, suddiviso in tre puntante, in onda ogni domenica dalle ore 15 il 22 e 29 novembre, giorno del compleanno di Gaetano Donizetti. I tre episodi del progetto descrivono un viaggio nel tempo, dal Settecento a oggi, raccontato dalla voce narrante di Maurizio Donadoni.

In occasione degli spettacoli, l’appuntamento è a partire dalle ore 19.30 con il backstage di Citofonare Gaetano. Diego Passoni di Radio Deejay e l’attrice Cristina Bugatty, conducono il talk show del festival Donizetti Opera 2020, un nuovo format pensato per ricreare l’atmosfera delle tipiche conversazioni da foyer, che racconterà curiosità e vicende delle opere con ospiti dal mondo dello spettacolo, della moda, della politica, della scuola come Viviana Volpicella, il sindaco Giorgio Gori, Elio e Rocco Tanica. Ad affiancare i conduttori ci saranno il direttore artistico del festival Francesco Micheli, talvolta inviato speciale dal dietro le quinte, e Alberto Mattioli.

Le opere

Primo appuntamento – Ad aprire il weekend “digitale” del festival Donizetti Opera 2020, venerdì 20 novembre alle 19.30, sarà “Marino Faliero” (edizione critica di Maria Chiara Bertieri). Grazie alla collaborazione di Rai Cultura, l’opera verrà trasmessa in diretta su Rai 5, con la regia televisiva curata da Arnalda Canali. Sul podio dell’Orchestra Donizetti Opera salirà il direttore musicale del festival Riccardo Frizza, mentre il progetto creativo sarà di Ricci/Forte, coppia di registi appena nominata alla direzione della Biennale Teatro di Venezia, chiamata a dipanare una vicenda ambientata nella Venezia nel Trecento, frammista di politica e sentimento.

Andato in scena al Théâtre Italien di Parigi il 12 marzo 1835, “Marino Faliero” vantava un cast di virtuosi di prim’ordine. Prendendo a modello il leggendario primo cast, sul palcoscenico del Teatro Donizetti nel 2020 sfileranno alcuni fra i più rilevanti interpreti di oggi: il basso Michele Pertusi nel ruolo del titolo, il tenore Michele Angelini, il soprano Francesca Dotto e il baritono Bogdan Baciu. Completano il cast: Christian Federici, Dave Monaco, Anaïs Mejías, Giorgio Misseri, Stefano Gentili, Diego Savini, Vassily Solodkyy, Daniele Lettieri, Enrico Pertile, Giovanni Dragano, Angelo Lodetti e Piermarco Vinas Mazzoleni. Le scene sono di Marco Rossi, i costumi di Gianluca Sbicca, le luci di Alessandro Carletti e i movimenti coreografici di Marta Bevilacqua.

Secondo appuntamento – sabato 21 novembre (sempre dalle ore 19.30), con l’opera in forma di concerto “Belisario” (Venezia, 1836 – edizione critica di Ottavio Sbragia). Per un problema di salute sorto in queste ultime ore, che gli vieta gli spostamenti e gli impegni di lavoro, Plácido Domingo è costretto a cancellare le sue presenze in Italia nel mese di novembre.

Al suo posto salirà sul palco uno fra i più celebri baritoni italiani del momento: Roberto Frontali. Sul podio dell’Orchestra Donizetti Opera ancora una volta il direttore musicale sarà Riccardo Frizza, accanto al quale si riunirà un cast d’eccezione composto da Simon Lim, Carmela Remigio (che sostituisce la prevista Davinia Rodriguez), Annalisa Stroppa e Celso Albelo, ai quali si affiancano anche Anaïs Mejías, Klodjan Kacani, Stefano Gentili, Matteo Castrignano e Piermarco Vinas Mazzoleni.

Terzo appuntamento – Il weekend si chiude domenica 22 novembre con il titolo 2020 del ciclo #donizetti200 (la messa in scena ogni anno di un’opera di Donizetti che compie due secoli): è la volta del dramma buffo “Le nozze in villa”, nuova edizione critica di Edoardo Cavalli e Maria Chiara Bertieri, un lavoro poco noto giunto a noi attraverso un’unica partitura superstite, non autografa e incompleta.

Sul podio salirà Stefano Montanari, uno specialista del repertorio antico per un percorso di riscoperta del suono donizettiano grazie alla presenza dell’Orchestra Gli Originali. La parte musicale mancante (il quintetto del secondo atto “Aura gentil che mormori n. 10”) è stata invece commissionata ad artisti contemporanei come Elio e Rocco Tanica, in collaborazione con Enrico Melozzi. Per raccontare le vicende di una coppia di innamorati alle prese con un padre e un promesso sposo dai contorni caricaturali e ridicoli, ci sarà il giovane regista Davide Marranchelli, vincitore nel 2019 del bando per una nuova creazione per la Donizetti Night (Don Gaetano – A Speed Date With); le scene sono di Anna Bonomelli, i costumi di Linda Riccardi e le luci sempre di Alessandro Carletti. In scena un gruppo di cantanti esperti del repertorio buffo del primo Ottocento, come Fabio Capitanucci, Omar Montanari, Gaia Petrone, Giorgio Misseri, Manuela Custer, e ancora Claudia Urru e Daniele Lettieri.

Sull’onda creativa del suo direttore artistico Francesco Micheli, Donizetti Opera si rinnova e si trasforma in un’occasione per provare nuove soluzioni, facendo di necessità virtù dinanzi alle regole restringenti degli ultimi Dpcm in un mix di sperimentazione (dei canali online di trasmissione e di come raccontare Donizetti), bel canto e imprevedibili sorprese. Chissà cosa rimarrà di un’edizione del festival rinnovata e certamente coraggiosa.

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