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La ricerca e l’impresa: ventidue studenti e un incontro tra due mondi

Articolo. Quaranta ore di lavoro tra le corsie dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII e la Montello Spa. I ragazzi dell’ISIS Zenale e Butinone in alternanza scuola-lavoro e il loro speciale “sguardo sulla ricerca”

Lettura 4 min.
Gli studenti all’Ospedale Papa Giovanni XXIII

Colori brillanti al neon, un cervello umano. La copertina dell’album “The 2nd Law” dei Muse affonda le sue radici nella scienza: è tratta dallo Human Connectome Project (“Progetto Connettoma Umano”). Un programma, lanciato nel 2009, che mira a fornire una raccolta senza precedenti di dati neurali e un’interfaccia per navigare graficamente questi dati. Alla base due passaggi: la conoscenza dell’anatomia e la possibilità di riprodurla con dei sistemi di risonanza magnetica.

“Le immagini fanno parte non solo della pubblicità, ma anche della scienza: noi le utilizziamo per comprendere le malattie, i disturbi, e cercare di trattarli”, spiega il Dottor Guagliumi. Sullo sfondo, “Madness” dei Muse.

L’efficacia della comunicazione visiva è ben nota ai ventidue studenti della quarta ETG dell’ISIS Zenale e Butinone di Treviglio che nelle scorse settimane hanno svolto il loro percorso di alternanza scuola-lavoro dentro e fuori le aule di Edoomark (l’impresa sociale che, all’interno della compagine de L’Eco di Bergamo, si occupa di didattica e formazione esperienziale). I corsi che i ragazzi frequentano sono Grafica e Comunicazione, il loro utilizzo delle immagini è quotidiano. Eppure, parlare di ricerca utilizzando le immagini si è rivelato più difficile del previsto.

In un arco di tempo di 40 ore, gli studenti sono entrati in contatto con il mondo della ricerca e quello dell’industria. Hanno conosciuto due persone, il Dottor Giulio Guagliumi, Direttore della Cardiologia 2 – Diagnostica Interventistica dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII, e Roberto Sancinelli, Presidente e AD della Montello Spa. Hanno assimilato lo “sguardo sulla ricerca” dei loro interlocutori, e poi hanno provato a formulare il proprio. Ne sono nati due brevi videoracconti, un cortometraggio, e una riflessione nuova sul mondo della ricerca. Che non è solo quella che avviene in laboratorio…

Tra le corsie dell’Ospedale

“Conoscete l’inglese, vero?”. Alle parole del Professor Guagliumi i ragazzi tentennano. Sono undici gli studenti accolti tra le mura dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Insieme a Guagliumi, il Dottor Dario Pellegrini, la Dottoressa Lara Faggi, e la Dottoressa Simonetta Gerevini, Direttore della Neuroradiologia.

L’inglese, in realtà, è servito ai ragazzi ben poco. Il Professore parla per immagini e mostra agli studenti un video. Protagonista è un uomo che impara a fare canestro. Non ha mai giocato a pallacanestro prima, per questo il suo cervello è simile a una foresta inesplorata. Man mano che il nostro personaggio si allena, tra gli alberi del cervello si crea un sentiero. Il sentiero si allarga, diventa un’autostrada. “Pratica” è il primo concetto che il Professore condivide con i ragazzi dell’ISIS Butinone e Zenale.

Quando si vuole imparare qualcosa, che sia fare canestro o suonare la chitarra, “l’Internet che controlla tutto questo sta nel nostro cervello”. Attraverso l’esercizio e la plasticità del cervello, “non si fa altro che rinforzare le strade che permettono poi di innescare degli automatismi”, perché alla fine, quando la strada si rafforza, non si pensa nemmeno più. “Questo è importante per avere sempre più freschezza nell’affrontare nuovi problemi”. Per fare ricerca ci vuole pratica: è il primo insegnamento che Guagliumi lascia agli studenti. “Practice makes me perfect” interviene Andrea, che invece l’inglese lo sa davvero bene.

“Pratica” è una parola polivalente. Giulio Guagliumi la utilizza come sinonimo di esercizio, ma anche come opposto di teoria. La concezione di ricerca del Professore è molto chiara: “Esistono grandi pensatori, scienziati dal grande valore. Ma ci sono anche persone che cercano di trasferire questi studi in strumenti concreti, utili a migliorare le vite delle persone”.

Alcuni degli strumenti che vedono la ricerca al servizio della clinica sono gli stent coronarici, piccoli tubicini metallici. Il Dottor Pellegrini accompagna cinque ragazzi nella zona tecnica di una sala operatoria, mostrando loro una procedura di impianto di valvola a una paziente sveglio. “Un’esperienza che non capita tutti i giorni”, il commento di Yana, che non ha esitato a mettersi camice e sovrascarpe.

La Dottoressa Gerevini, invece, ne conduce un’altra metà nel reparto di Neuroradiologia. Apre le porte di una saletta, lasciando il gruppo di cui faccio parte a bocca aperta. Le pareti asettiche dell’ospedale sono diventate muri dipinti di blu, stelle, pianeti, navicelle spaziali. È l’ambiente, spiega la Dottoressa, dove avviene un colloquio tra gli psicologi e i bambini che devono effettuare una risonanza magnetica. Dove, ancora una volta, la ricerca diventa pratica.

“È la ricerca di cui abbiamo bisogno: quella che cerca di dare risposte molto rapide e sostanziali ai problemi della gente”, riflette il Professor Guagliumi alla fine dell’incontro. “Una ricerca che non è mai fatta da singoli, ma di persone che comunicano tra loro. Se le motivazioni sono le stesse e i background sono diversi, il confronto diventa molto stimolante”.

In visita alla Montello Spa

Anche le imprese sono luoghi ricchi di stimoli. Luoghi di connessioni tra persone dalla storia diversa, che si mettono insieme per raggiungere un obiettivo comune.

Francesco non conosceva la Montello Spa prima di metterci piede. Oggi insiste con gli amici perché “la raccolta differenziata la facciano come si deve”. Guidati da Maurizio Foresti, undici studenti dell’ISIS hanno avuto modo di visitare l’azienda bergamasca, che da anni che opera nel settore del recupero e riciclo di rifiuti organici e plastici provenienti dalla raccolta differenziata.

Attualmente, allo stabilimento viene conferito oltre 1 milione di tonnellate di rifiuti all’anno. L’80% di questo materiale è trasformato in nuovi prodotti e materie prime seconde: un indice di riciclo largamente superiore al 65% previsto al 2030 dell’Unione Europea. “Abbiamo indici così elevati grazie all’impegno costante dell’azienda nella ricerca”, ha spiegato Roberto Sancinelli, Presidente dell’azienda, agli studenti che l’hanno intervistato a fine visita. “L’imprenditore è un creativo. Nella sua mente, l’imprenditore vede le cose. Per realizzarle poi ci affidiamo alla scienza”. Quando ricerca e impresa si incontrano, non possono che scaturire modelli virtuosi. Di più, “un’impresa senza ricerca muore”.

Tra le attività svolte dalla Montello, quella che più ha colpito gli studenti è stata l’attività di recupero della CO2 che, opportunatamente trattata, conosce nuova vita nel settore del beverage . “Estrarre CO2 dalla terra non è sostenibile. Allora ci siamo chiesti: perché non recuperare la CO2 che utilizziamo nei processi di riciclo e venderla alle aziende che producono bibite gassate? Il fatto di usare la CO2 come prodotto da riciclo va nella direzione della sostenibilità”. Una direzione che vede i giovani in prima linea. “Il ruolo dei giovani è fondamentale. Noi vi possiamo dare quel contributo di esperienza che è necessario, ma per altri aspetti dovete essere voi a portare avanti questo cambiamento”.

Ricerca come innovazione, creatività, ricerca come sfida a cui i giovani sono sempre più chiamati a rispondere: su questo il Professor Guagliumi e Sancinelli non possono che essere d’accordo.

La trasmissione

Lo speciale “Lo sguardo sulla ricerca”, in onda domenica 19 dicembre alle 21 su Bergamo TV, vedrà Giulio Guagliumi e Roberto Sancinelli dialogare con i ventidue studenti che nelle scorse settimane hanno accolto direttamente sui loro posti di lavoro. I ragazzi hanno provato a raccogliere le storie del Dottore e dell’Imprenditore, e a formulare la loro storia.

Dalle esperienze presso l’Ospedale Papa Giovanni XXIII, la Montello e le aule di Edoomark sono nati due video e un cortometraggio. Tutto il materiale prodotto verrà trasmesso durante lo speciale, condotto da Giorgio Bardaglio, e valutato attentamente sia da Sancinelli che da Guagliumi. Piccola anticipazione: nel corto ci sono un cane, un criceto, e un ragazzo calvo…

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