Pensiero e opere, territorio e prospettiva internazionale

La mission, i progetti e le tappe più significative della realtà costituita il 27 novembre del 2004 su iniziativa di Giampiero Pesenti. Una storia imprenditoriale e sociale, attenta ai bisogni del territorio e al futuro dei giovani

1 settimana fa

Il 27 novembre di vent’anni fa, al Teatro Donizetti di Bergamo, la comunità bergamasca conosceva per la prima volta la Fondazione Cavaliere del Lavoro Carlo Pesenti, il nuovo progetto di Giampiero Pesenti, allora presidente di Italcementi.

«Abbiamo voluto presentare la nostra Fondazione secondo un copione vivo e attuale, secondo una direttrice di lungo periodo: rileggere il passato per affrontare coscienti il futuro», erano state in quell’occasione le parole di Giampiero Pesenti. Quel momento storico segnava anche un passaggio generazionale importante, che andava ad unire con un filo invisibile tre generazioni: la Fondazione veniva intitolata al padre di Giampiero, Carlo Pesenti (1907-1984), che rappresentò una figura imprenditoriale di spicco del Novecento italiano.

In concomitanza si affacciava nel panorama imprenditoriale della famiglia Pesenti il figlio di Giampiero, Carlo Pesenti, allora consigliere delegato dell’Italcementi. «Dando vita a questa Fondazione vogliamo testimoniare l’importanza di quei fattori che sono sempre stati fondamentali per la nostra azienda assicurandone nel tempo la prosperità: l’adozione di prospettive di lungo periodo, l’attenzione al contesto esterno e l’eccellenza tecnico-professionale del management», aveva detto Carlo Pesenti facendo riferimento ai principi dello sviluppo sostenibile.

La mission

A proposito di sostenibilità, anche in tal senso, la Fondazione aveva allora dimostrato lungimiranza prevedendo quelle che sarebbero state le sfide del futuro. Le parole pronunciate in quell’occasione da Giovanni Giavazzi, che è stato il primo presidente (e ha mantenuto l’incarico fino al 2016) avevano riassunto bene lo scopo della Fondazione, e la sua mission: «La creazione di questa Fondazione è un richiamo alla tradizione di Italcementi e uno stimolo per il futuro – aveva detto Giavazzi –. È una tradizione di sensibilità e di partecipazione che prosegue nel presente, spaziando dall’assistenza alla promozione, dalla cultura alla ricerca, dalle esigenze sociali a quelle strutturali del territorio. La nascita della Fondazione è un segno di fiducia, un’espressione di speranza e anche un’assunzione di responsabilità», e riteneva fondamentale «coniugare il risultato economico con un progetto di sviluppo sociale e di uso consapevole delle risorse naturali nell’assetto ambientale».

In vent’anni le cose sono cambiate parecchio, ma i valori a cui la Fondazione si è ispirata fin dagli inizi sono rimasti gli stessi. Nella recente intervista, Carlo Pesenti ha raccontato: «Tante volte abbiamo riflettuto sulla mission. Forse quello che abbiamo fatto meglio è stato riuscire ad adattare la missione e le attività della Fondazione alle situazioni e al contesto, che è cambiato moltissimo in questi vent’anni, mantenendo sempre sullo sfondo i temi della sostenibilità, delle nuove generazioni, della loro formazione».

L’onorificenza

Il calore che in quell’occasione aveva dimostrato la «Bergamo che produce», seduta tra le fila del teatro si era tradotto in applausi calorosi e in una standing ovation, ad accompagnare il momento della consegna della Legion d’Onore all’Ingegnere Giampiero Pesenti.

L’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine gli venne conferita dall’ambasciatore francese in Italia, Loïc Hennekinne con un riconoscimento volto a simboleggiare l’amicizia franco-italiana e in particolare l’acquisizione nel 1992 della Ciments Franҫais da parte di Italcementi.

In quell’occasione Giampiero Pesenti aveva ricevuto anche un telegramma da parte dell’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Nel messaggio si diceva che l’inaugurazione della Fondazione «ricorda l’impegno di un gruppo internazionale, che in 140 anni di attività, si è qualificato tra i leader mondiali del settore», e aggiungeva «gli scopi della Fondazione promuovono oggi la tutela dell’ambiente e del territorio, la sicurezza del lavoro e lo sviluppo sostenibile. Sono questi gli obiettivi da realizzare attraverso l’impulso alla ricerca e alla formazione per rafforzare la competitività del nostro sistema produttivo in Europa e nel mondo».

Le tappe fondamentali

L’anno di svolta nella storia della Fondazione è stato il 2016, quando Italmobiliare Spa diventa unico Socio fondatore ad assicurare il proprio sostegno alle attività della Fondazione. Nello stesso anno la fondazione nomina un nuovo Consiglio di amministrazione guidato da Carlo Pesenti e Giampiero Pesenti, presidente Onorario.

Nel 2019 viene approvato un nuovo statuto che accentua l’autonomia e la capacità decisionale della Fondazione e anche il CdA viene rinnovato. Le due grandi novità introdotte dal nuovo statuto sono due organi facoltativi: il Comitato Charity e i Comitati consultivi.

Tra i momenti particolarmente significativi nell’attività della Fondazione si inserisce il riconoscimento, a partire da novembre 2022, come Ente del Terzo Settore (Ets) che va a chiudere un cerchio con il percorso incominciato nel 2016, e l’iscrizione al relativo registro nazionale: «Questo importante traguardo ci consentirà di ampliare ulteriormente la nostra rappresentanza e le nostre attività, mantenendo fede ai principi statutari e alla nostra missione» scrive Carlo Pesenti nella Lettera agli Stakeholder che accompagna il bilancio sociale 2020-2021-2022.

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