Bimba portata in Tunisia dal padre
La nonna: «Da luglio nessuna notizia»

Il padre, rinviato a giudizio, non è più rientrato in Italia con la bambina di 3 anni e non è più tornato a Stezzano, dove la coppia, separata, ha abitato per qualche tempo.

«Dire che siamo disperati è poco: siamo oltre la disperazione». È lo stato d’animo della nonna della bimba di tre anni, la figlia di una 31enne bergamasca, e di un 35enne tunisino, che un giorno dell’aprile dell’anno scorso, senza preavviso, prese la bambina e la portò con sé a Genova sul traghetto che l’ha portato in Tunisia. Da allora il papà non è più rientrato in Italia e non è più tornato a Stezzano, dove la coppia, separata, ha abitato per qualche tempo. Il tunisino è di fatto latitante, anche se lo stato giuridico di latitanza gli è stato contestato formalmente nel dicembre dell’anno scorso, quando gli venne notificato la misura cautelare degli arresti domiciliari per sottrazione di minore e sequestro di persona aggravato.

Per entrambi questi capi d’imputazione il padre della bimba, assistito d’ufficio dall’avvocato bergamasco Paolo Botteon, è stato rinviato a giudizio al termine dell’udienza preliminare di martedì e dovrà risponderne nel processo a suo carico che comincerà il 9 febbraio. Ma non è il processo, in questi mesi, a occupare i pensieri della mamma della bambina e della nonna. Le due donne non vedono la bimba dal 10 luglio scorso, giorno del compleanno della nonna, e nell’ultimo anno la mamma ha fatto avanti e indietro dall’Italia alla Tunisia nella vana speranza di poter riportarsi a casa la figlia, che le era stata assegnata in affidamento esclusivo durante la causa di separazione.

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