Da Paladina a Treviolo a 16 all’ora
Viaggio (lento) sulla strada provinciale

Per chi ogni mattina – inverno o estate, pioggia o sole – si destreggia sul rettilineo da Paladina a Treviolo, quella di un runner può essere considerata velocità da formula 1.

Lo scenario, su quella strada, nei giorni lavorativi è consolidato da anni. Poco dopo l’alba, dalla periferia della Val Brembana a quella della città, lungo la strada provinciale ex SS 470, il serpentone è fisso, si snoda sinuoso in una colonna quasi infinita di automobili. L’intasamento inizia proprio tra Paladina e Valbrembo, il calvario è pressoché immediato, già dalla prima rotonda tocca tenere il cambio fisso sulla prima. Paladina, Valbrembo, Mozzo. La velocità media fin lì, registrata in una mattinata qualunque, è di 12 chilometri orari: quasi la metà del ritmo del maratoneta, oppure un terzo dell’andatura di un buon ciclista amatoriale. Dallo svincolo con la Briantea, però, si inizia a respirare: un buon numero di pendolari s’avvia su quest’altra strada, l’ingorgo si fa più dilatato, l’acceleratore può spingere e addirittura si può arrivare a mettere la quarta. La tangenziale Sud è in vista, da lì si potrà «sgasare» (il limite sale a 90 all’ora) verso l’allacciamento con l’asse interurbano, mentre il popolo dell’autostrada proseguirà per Dalmine e per il casello: da Paladina a Treviolo, allora, fanno circa 22 minuti di tragitto per coprire quei 6 chilometri, a una media che – complice l’aumento finale d’andatura – arriva ai 16 all’ora. In bici, avrebbe fatto prima.

© RIPRODUZIONE RISERVATA