Iper di Oriocenter, crisi finita
«Salvati tutti i posti di lavoro»

«Alla fine, è stato un successo». Terry Vavassori, segretaria FISASCAT CISL di Bergamo, definisce in questo modo la conclusione del contratto di solidarietà all’Iper di Oriocenter, il supermercato che 4 anni fa, denunciando 120 esuberi, dava il via alla trattativa che quei posti di lavoro è riuscita a salvare.

«Questa storia è la dimostrazione che quando da tutte le parti in gioco c’è la volontà di trovare soluzioni, queste arrivano senza danni per nessuno». La Iper di Oriocenter, nel 2013, nel bel mezzo della crisi del commercio, si è trovata nella condizione di chiudere uno dei due piani sui quali era dislocata, dimezzando lo spazio espositivo (7500 metri quadrati in meno) e trovandosi con personale in eccesso (allora erano in 330 i dipendenti).

La trattativa con CGIL CISL UIL riuscì nell’impresa di spostare i termini della questione dagli esuberi alla solidarietà, favorendo esodi esclusivamente volontari , ricollocando 40 persone in altri punti vendita del gruppo FinIper, garantendo l’avvicinamento a casa. Così, per 260 lavoratori, iniziava la solidarietà: tutti al lavoro con orario ridotto per un massimo del 35%.

«In questi quattro anni – racconta Vavassori – i dipendenti hanno sempre dato la massima disponibilità e flessibilità per permettere la riorganizzazione. Ci sono stati momenti difficili: le riorganizzazioni sono sempre complicate e le tensioni non sono mancate; un buon numero di lavoratori sono stati spostati in reparti destinati alla ristorazione , che Iper ha aperto negli ultimi tempi, reinventandosi la propria professionalità. I loro sacrifici sono stati ricompensati: oggi chiudiamo la solidarietà con 273 dipendenti che tornano a lavorare a tempo “e stipendio pieno».

«È stata per noi la conferma che gli ammortizzatori sociali, se concordati e studiati con le parti sociali, funzionano: paradossalmente possono essere stimolo per un vero rilancio delle stesse aziende. A questo punto è legittimo chiedersi se la via più facile ( i licenziamenti ) avrebbe portato gli stessi risultati, non solo dal punto di vista occupazionale, ma in modo particolare dal punto di vista dei fatturati e della sostenibilità economica del punto vendita. Speriamo – conclude Vavassori - che anche altre grandi aziende, nel futuro, seguano questa strada».

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