Migliaia di rondelle disperse nel Brembo
Lavori di recupero del materiale plastico

Il materiale plastico è fuoriuscito dal depuratore di Bergamo gestito da Uniacque. «Non è una sostanza tossica». Controlli dell’Arpa sull’acqua e operai al lavoro lungo le sponde. I sindaci restano in allerta.

DaDalmine a Brembate, gli uomini di Uniacque domenica 19 febbraio erano al lavoro sulle sponde del basso corso del Brembo per asportare il maggior numero possibile delle rondelle di plastica che, da venerdì 17 febbraio, hanno invaso il fiume. Anche se una parte di queste è già stata portata a valle dalla corrente se ne contano ancora migliaia lungo le sponde, incastrate tra i sassi e arenatesi là dove l’acqua è più bassa. Il materiale (cilindri di poletilene chiamati kaldnes) è fuoriuscito dal depuratore di Bergamo gestito da Uniacque.

Arpa ha comunque proceduto ad un prelievo di campioni d’acqua, che verranno analizzati nei prossimi giorni. Per Uniacque il kaldnes (che non è biodegradabile) è atossico, non rilascia sostanze chimiche nocive e non rappresenta un pericolo per i pesci. Anche se il materiale in natura non esiste e per questo motivo la società ha messo in atto operazioni di recupero. Tra i sindaci per il momento non c’è allarmismo ma l’attenzione è alta. Nei prossimi giorni si terrà una riunione (fissata da tempo) dei sindaci del parco del Brembo, e sarà l’occasione per parlare dell’episodio.

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