Orio, Legambiente all’attacco
«Basta, la crescita va fermata»

L’associazione ambientalista: serve un monitoraggio certo degli effetti sulla popolazione.

«I nuovi voli che da metà dicembre collegheranno Bergamo con Mosca e da gennaio con Stoccarda ripropongono il tema, sempre più irrisolto, dell’impatto ambientale dello scalo. I valori dell’inquinamento acustico e dell’aria sono totalmente sfuggiti di mano alle autorità aeroportuali e le sue conseguenze sulla popolazione residente» spiega Legambiente Lombardia.

La crescita caotica ed esponenziale dell’aeroporto che nel 2015 passerà a 10,4 milioni di passeggeri contro gli 8,7milioni del 2014 e a 75.800 voli contro i 67.600 voli del 2014, andrebbe fermata per avere un monitoraggio certo sugli effetti sulla popolazione di tale crescita» incalza Dario Balotta, responsabile Trasporti dell’associazione ambientalista. «L’Enac dovrebbe prendere atto che non si stanno rispettando né le misure antirumore attuali né quelle future “Day and Night” dovrebbero essere messe in campo da una nuova zonizzazione. Con la nuova normativa l’impatto del rumore sarebbe del 25% in più considerato che il rumore di un volo notturno vale per 10 voli giornalieri. Sorprende che in uno scalo stretto tra le abitazioni l’amministrazione comunale di Bergamo e quella provinciale accettino lo scambio tra salute dei cittadini e ritmi di sviluppo tumultuosi che però non danno alcuna crescita occupazionale e neppure l’aumento degli utili».

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