Seriate ritrova le sue campane
Gru in azione per il montaggio

Sono state in riparazione sei mesi: due sono state fuse ex novo, le altre sei ristrutturate

Le campane di Seriate stanno tornando a casa, a 55 metri di altezza sopra l’abitato. Sono state via sei mesi: due sono state fuse ex novo, le altre sei sono state ristrutturate. Sono state messe a nuovo dalla ditta Pagani di Castelli Calepio. Venerdì 18 novembre alle 8,30 a riceverle c’erano l’arciprete don Mario Carminati, il sindaco Cristian Vezzoli e una benefattrice che ha dedicato una campana alla figlia scomparsa. Ogni campana ha una dedica: le più recenti portano il nome della seriatese santa Paola Elisabetta Cerioli, di Mario Lussana, collaboratore della parrocchia, la più nuova ha addirittura la firma di papa Francesco, che il 12 marzo scorso in piazza San Pietro ha benedetto il modellino presentato a lui da una delegazione di seriatesi guidati dal parroco.

Strada facendo c’è stato qualche contrattempo. Si è infatti scoperto in corso d’opera che un campana era crepata e che quindi non sarebbe durata a lungo. «Abbiamo deciso di intervenire subito, anche se così il costo è lievitato sensibilmente», spiega il parroco, che aggiunge: «Tornano, ma non suoneranno subito perché bisogna calibrarle e bilanciare il castello. La ditta Pagani, infatti, ha registrato uno squilibrio di 870 chili, ma adesso anche grazie all’aggiunta di ammortizzatori, sarà ridotto a 60 chili».Un rientro atteso dagli abitanti del paese, seguito praticamente in diretta da diversi post Facebook sul gruppo «Sei di Seriate se...». Le campane suonano a Seriate dall’anno Mille, quando c’erano due chiese parrocchiali, sui due lati del ponte sul fiume Serio: San Cristoforo in piazza Bolognini e San Crisogono, ormai scomparsa, davanti al municipio.

Quando nel Settecento fu deciso di costruire la nuova chiesa parrocchiale, consacrata nel 1808, non venne realizzato il campanile, ma restò in funzione quello di San Cristoforo con le sue quattro campane. Che nel 1847 divennero otto, come informa una ricerca del Gruppo seriatese di mediazione didattica.

Quando, nel 1938, fu finalmente costruito il campanile ad opera dell’ingegner Luigi Angelini, vi furono trasferite le otto antiche campane, che però nel 1942 furono tirate giù per diventare bronzo per gli armamenti della seconda guerra mondiale.

«Nella Bergamasca vennero requisite 1.224 campane», spiega il Gruppo di mediazione didattica. A guerra finita le campane a Seriate tornarono, ma due furono sostituite nel 1950, altre due sono state mandate in pensione quest’anno. Tutte e quattro ora saranno conservate nel cortile della casa parrocchiale, che – come dice don Mario Carminati - «si guadagna sul campo il titolo di Giardino delle Campane».

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