Terrorismo, espulsi tre stranieri
Vicini al foreign fighter partito da Orio

Si tratta di due marocchini e un tunisino. Avrebbero avuto contatti con Monsef El Mkhayar, partito da Orio nel 2015 per combattere in Siria.

Avrebbero avuto contatti anche con Monsef El Mkhayar, foreign fighter marocchino di 21 anni condannato a 8 anni dalla Corte di Assise di Milano ad aprile (ma «pentito» secondo il racconto di una zia al processo), i due marocchini espulsi insieme ad un tunisino per motivi di sicurezza con un provvedimento firmato dal ministro dell’Interno Marco Minniti. Con quella di oggi salgono a 96 le espulsioni dall’inizio dell’anno, mentre sono 228 dall’inizio del 2015.

Il tunisino, 31 anni, più volte arrestato per droga, era sotto controllo poiché sospettato di essersi recato nel 2013 in Siria dove avrebbe combattuto come foreign fighter, per poi tornare in Italia. In agosto è stato rintracciato a Perugia e l’analisi del suo cellulare ha rilevato la presenza di un file audio contenente la predica di un religioso egiziano che, tra l’altro, incitava al jihad armato contro gli ebrei e l’Occidente. I due marocchini, 25 e 26 anni, erano tenuti sotto monitoraggio dalla polizia perchè nei loro profili Fb, sono stati trovati contenuti che fanno supporre una vicinanza alla causa jihadista. E soprattutto avevano lo stesso giro di relazioni ed erano in contatto con alcuni foreign fighters marocchini attualmente in Siria ed operativi nella stessa unita dell’Isis dove ancora combatterebbe, secondo gli investigatori, l’estremista «milanese» Monsef El Mkhayar.

I due potrebbero quindi essere tra i proseliti di Monsef, detto anche il «reclutatore» per la sua opera di convincimento verso coetanei musulmani in Italia a seguirlo in Siria. El Mkhayar, arrivato in Italia da ragazzino, ospite di una comunità per minori nel Milanese, guai con la giustizia per alcol e droga, nel 2015, 19enne, è partito da Orio per la Siriacon un amico, arruolandosi nell’Isis e non è più tornato.

© RIPRODUZIONE RISERVATA