Nove racconti con gli alberi
amici speciali e inaspettati

«C’è un detto cinese che recita: quand’è il momento migliore per piantare un albero? Vent’anni fa.

E quand’è il prossimo momento migliore? Adesso». Richard Powers, dopo quarant’anni di carriera e dodici romanzi, ha vinto il Premio Pulitzer 2019 con «Il sussurro del mondo» (La nave di Teseo), che qualcuno si è azzardato a definire «la bibbia dell’eco-fiction», ma che è prima di tutto un testo potente, di grande suggestione estetica. Lo scrittore dà corpo a storie bellissime, dimostrando come la letteratura possa davvero cambiare il nostro sguardo: «Le migliori argomentazioni del mondo non faranno cambiare idea a una persona. L’unica cosa che può riuscirci è una bella storia». Powers parte dalle profondità dell’anima, spingendoci a indagare sul mondo a partire dalle radici, perché «c’è sempre tanto sottoterra quanto sopra la superficie». È proprio questa la direzione del romanzo, con una struttura originale, che ricalca quella di un albero: radici, tronco, chioma, semi. Ci sono nove racconti, apparentemente slegati, che ripercorrono le vicende di persone che vivono negli Usa ma arrivano da ogni parte del pianeta, rispecchiando la composizione multietnica e multiculturale della società contemporanea. Sono insieme «album di famiglia» e sapienti ritratti dell’America.

Ognuna è segnata dall’amicizia speciale con un albero. Quando dalle radici la narrazione risale verso il tronco, il disegno appare più chiaro, seguendo le traiettorie di incontri inaspettati. Nick Hoel, per esempio, è un artista che viene da una fattoria dell’Iowa e fotografa lo stesso castagno ogni mese, come già facevano il padre e il nonno: hanno raccolto una foto al mese per settantasei anni, e tanti disegni in un libro unico, affascinante e singolarissimo. Una rivelazione per Olivia Vandergriff, che entra per caso nel granaio accanto al magnifico castagno, ormai morente, dove Nick tiene una mostra. Lei si stava laureando in matematica, ma dopo un grave incidente ha lasciato tutto e se n’è andata: si sente una sopravvissuta ed è alla ricerca di un nuovo orizzonte. Si mettono insieme in viaggio per salvare le sequoie di Solace, in California, mentre le loro mani si sfiorano e i discorsi si fanno più intimi. Poi c’è Patty Westerford, bambina e poi «donna-pianta», che a causa della sua disabilità uditiva ha trovato più amici fra gli alberi che tra gli esseri umani, scoprendo come comunicano l’uno con l’altro, formando una rete che attraversa con una frequenza invisibile il mondo come noi lo conosciamo. Powers semina incantesimi nel cuore dei lettori, invitandoli a scoprire un legame più profondo con la natura.

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