Perdonare e ripartire
La vita è sempre un nuovo inizio

C’è sempre una possibilità di riscatto: è il messaggio che Clare Fisher mette al centro «Di tutte le cose buone» (HarperCollins). La protagonista Beth, 21 anni, è in prigione «perché ha fatto qualcosa di terribile» e non si aspetta nulla dal futuro

La sua psicologa, Erika, la convince a scrivere una lista di tutte le cose buone della sua vita. L’esito è sorprendente: Beth incomincia dalla prima volta in cui ha sentito il profumo della testa di suo figlio, perché tenendolo tra le braccia ha capito cos’era la felicità. Passa in rassegna le sue passioni, prima di tutte quella per la corsa. Lo scoglio più difficile è affrontare le conseguenze delle sue «brutte azioni», capire, perdonare, ripartire. Con uno stile semplice e diretto la Fisher parla di perdono, amicizia, coraggio e speranza.

Anche «La casa degli sguardi» di Daniele Mencarelli (Mondadori) racconta una caduta e rinascita: ad affliggere il giovane poeta è «una malattia all’altezza del cuore o del cervello», un affanno sconosciuto che gli toglie le energie. Le sue poesie «testimoniano il dolore, non lo curano». Grazie al sostegno dei suoi genitori, Daniele chiede aiuto e trova la sua ancora di salvezza, inaspettatamente, in un lavoro particolare, con una cooperativa legata all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma. «C’è sempre tempo per un nuovo inizio» dice infine Raphaelle Giordano ne «La felicità arriva quando scegli di cambiare vita» (Garzanti). Seguendo questa traccia la protagonista Romane porta Maximilian Vogue, manager tutto d’un pezzo, sulla strada della gentilezza; una storia che invita a non prendersi troppo sul serio, a non addormentarsi su abitudini e certezze

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