Bozzetto:«Vorrei la città più creativa e fantasiosa»

BERGAMO. Andrea, figlio del noto cartoonist: «Animazione è cultura, narrazione e tanto divertimento».

«La creatività è contagiosa. Trasmettila». Parola di Albert Einstein. Ma potrebbe averla detta Bruno Bozzetto, genio dell’animazione, candidato ai Premi Oscar nel 1991 e membro dell’Academy. E a chi poteva trasmettere il «pensiero creativo» se non al figlio Andrea?

Direttore creativo e cofondatore dello Studio Bozzetto & Co., figlio d’arte certo, il dna non mente, Andrea non solo ha raccolto un’eredità pesantissima, ma grazie a un affiatato e iper collaudato team, ha già raggiunto traguardi internazionali di altissimo prestigio.

Proprio oggi sarà di ritorno da Dubai dove è stato ospite del Sac «Sharjah Animation Conference», un festival che ai fan del genere ha dato l’opportunità di guardare i veri leader dell’arte dell’animazione, giunti da ogni parte del mondo.

Nell’occasione Andrea Bozzetto ha tenuto un workshop dal titolo «Studio Bozzetto: Storyboard and Creativity» svelando il processo creativo che sta dietro lo storyboard per la produzione di animazione.

Allora Andrea, siamo Capitale della Cultura con Brescia, ma Capitale dell’animazione e del fumetto lo diventeremo?

«Precisiamo subito che animazione e fumetto sono due settori diversi. Io sono un lettore occasionale di fumetti, ma il mio lavoro è l’animazione e su questo lo Studio Bozzetto lavora parecchio. La nostra sede è a Milano, ma vivo a Bergamo e qui abbiamo già organizzato alcuni eventi. Io mi auguro che Bergamo possa diventare un giorno se non capitale quantomeno un polo dell’animazione internazionale».

A tuo giudizio Bergamo è una città creativa, fantasiosa?

«Vorrei che avesse un pizzico di creatività in più. Ritengo che sia ancorata ai luoghi canonici, alle tradizioni, a iniziative classiche che periodicamente vengono riproposte. Intendiamoci, non vanno snobbate queste manifestazioni, anzi devono esserci, tuttavia mi aspetterei una città che punti più sull’innovazione. Ci sono margini di miglioramento notevoli».

In programma ora c’è Bad.

«E’ una rassegna culturale dedicata all’animazione internazionale, con la direzione artistica di Pietro Pinetti che si terrà dal 12 al 14 maggio e porterà a Bergamo workshop, masterclass, proiezioni ed incontri con alcuni dei più noti e professionisti del settore».

I cartoons piacciono a tutti. A Bad i bambini saranno coinvolti nelle scelte creative dei futuri prodotti animati. La manifestazione si terrà in diversi luoghi, nella sede universitaria di Sant’Agostino, sul Sentierone. Mi piace ricordare che Bad è stata un successo tale da portare alla creazione della Sharjah Animation Conference. La direzione artistica dell’evento è del nostro Pinetti, mentre Khoula Al Mujaini, direttrice esecutiva di SAC, ha coordinato la conference».

A Bergamo siete altrettanto conosciuti anche per alcuni vostri lavori per istituzioni locali.

«Sì, abbiamo lavorato per Sacbo, Uniacque, Humanitas Gavazzeni ecc.».

A cosa state lavorando ora? Topo Tip ha avuto un successo planetario…

«Ci ha fatto immenso piacere sapere che Topo Tip è rientrato nella top ten di Rai Play: il cartoon ha totalizzato oltre un milione di visualizzazioni. Al momento siamo ancora impegnati con gli Acchiappagiochi, abbiamo già realizzato 52 episodi».

I vostri cartoons spesso prendono la strada per i Paesi esteri. Sono stati tradotti e mandati in onda anche dalla Bbc: una gran bella soddisfazione...

«Sicuramente, è il segno evidente che il nostro prodotto piace anche a diverse latitudini».

Animazione è cultura?

«E’ uno strumento di comunicazione e narrazione capace di coinvolgere, con un linguaggio semplice, immediato, fatto di immagini, grandi e piccini. Sì, animazione è anche cultura, ma alla base deve esserci anche divertimento».

Leggi sul sito del Giornale di Brescia l’intervista al fumettista e illustratore Lorenzo Mattotti, pubblicata anche su «L’Eco di Bergamo» in edizione cartacea di domenica 7 maggio.

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