Addio a Cecilia Mangili
«Anche nella malattia c’è gioia»

Cecilia, 61 anni, è spirata venerdì sera nella sua casa di Valbrembo dove viveva con il padre novantenne Egidio. Una vita colpita da una grave malattia, l’amiotrofia spinale, che nel tempo le ha tolto la possibilità di camminare e poi l’uso delle braccia e delle mani.

«Il vero amore è l’accettazione di tutto ciò che è stato, di tutto ciò che è, di tutti ciò che sarà e che non sarà». È una delle ultime frasi del libro «La post@ di Cecilia» che raccoglie i racconti e le riflessioni che Cecilia Mangili ha regalato agli amici in questi anni. Cecilia Mangili ha fatto dell’accettazione della sua condizione di malattia un vero inno d’amore, un canto alla vita che ieri ha consegnato definitivamente al cielo. Cecilia, 61 anni, è spirata venerdì sera nella sua casa di Valbrembo dove viveva con il padre novantenne Egidio. Una vita colpita da una grave malattia, l’amiotrofia spinale, che nel tempo le ha tolto la possibilità di camminare e poi l’uso delle braccia e delle mani.

Orfana della mamma a 18 anni, dopo la scomparsa dei due fratellini colpiti dalla sua stessa malattia, ha vissuto con il papà le fatiche di una malattia che l’ha messa sempre più alla prova. Diceva nell’intervista pubblicata nel febbraio dello scorso anno dal nostro giornale in occasione della Giornata del malato: «La mia vita mi ha insegnato molto, a non sentirmi un fiore reciso, ma una pianta viva. All’interno della malattia c’è spazio per la serenità e anche per la gioia». Per molto tempo le sue mani hanno disegnato e dipinto piccoli volti di Madonne, che hanno permesso di raccogliere offerte a favore di progetti di solidarietà. Cecilia è stata un’amica speciale per molti, capace di regalare gioia e speranza a chi le si avvicinava, a chi entrava nella sua stanza coloratissima.

Attorno a lei si è costruita nel tempo una rete di volontariato per assisterla nelle necessità quotidiane, per passare un po’ di tempo insieme e per pregare. Una grande fede ha illuminato i suoi giorni nell’affidamento alla volontà di Dio, senza mai ripiegarsi sulla sua sofferenza, ma, anche nei giorni più difficili, aprendo le labbra in un sorriso da donare a qualcuno. Nell’ultima settimana le sue condizioni di salute si sono aggravate, ma la sua mente è rimasta sempre lucida e con un sorriso sosteneva chi le stava vicino. «Si è preparata con fede alla morte – dice un’amica – e ha saputo preparare anche le persone che le hanno voluto bene». I funerali si svolgeranno lunedì 20, alle 16, nella chiesa parrocchiale di Scano al Brembo. Cecilia sarà poi sepolta a Paladina, dove già riposano la mamma e i fratelli.

© RIPRODUZIONE RISERVATA