Rubano nelle case della provincia
Fratelli presi con la «cimice»

Non si sono limitati a cercare di mettere a segno un furto in abitazione: secondo la ricostruzione dei carabinieri del nucleo operativo di Bergamo prima hanno fatto un lungo giro di perlustrazione, per scegliere il loro obiettivo, e poi sono entrati in azione.

I carabinieri, anche grazie a un dispositivo Gps (la cosiddetta cimice) li hanno però sempre monitorati e li hanno colti sul fatto poco dopo aver messo a segno un furto in un appartamento in via San Zenone a Brembate Sopra. In manette per furto aggravato sono finiti due fratelli, J. e R. D., di 21 e 18 anni, residenti nel campo nomadi di Grassobbio.

I carabinieri da qualche tempo li tenevano sotto controllo, sospettandoli di mettere a segno furti spostandosi con una Peugeot, lasciata in un posteggio di Azzano. Qualche giorno fa l’autorizzazione a nascondere a bordo un localizzatore e, venerdì, la decisione di entrare in azione pedinandoli a distanza: i due giovani (senza patente) hanno raggiunto la Peugeot e sono partiti poco dopo le 14. A quel punto hanno messo in atto, secondo i carabinieri, un piano ormai rodato: hanno controllato appartamenti in diversi paesi, per capire quale potesse essere il colpo più «sicuro», per poi agire. Di fatto si sono soffermati a Orio al Serio, Roncola di Treviolo, Bonate Sopra, Presezzo, Ponte San Pietro, quindi hanno raggiunto Brembate Sopra e Almenno San Bartolomeo; a quel punto e sono tornati a Brembate Sopra. Qui hanno fatto sosta alle 17,25 in via San Zenone, tornando all’auto alle 18,10 e ripartendo. I carabinieri a quel punto sono intervenuti, intercettandoli e bloccandoli. Con sé i due avevano, oltre ad alcuni cellulari, un bracciale d’oro, un collier, un paio di orecchini e 50 euro, presi da un appartamento in via San Zenone, dopo aver forzato una finestra.

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