Sciopero al Gigante di Bottanuco
contro il licenziamento di un dipendente

Con tre ore di sciopero sabato 27 gennaio le lavoratrici e i lavoratori del Gigante di Bottanuco protestano contro il licenziamento disciplinare di una collega.

La mobilitazione, che coinvolgerà anche i dipendenti distaccati presso altri punti vendita, si svolgerà dalle 9 alle 12 o nelle ultime tre ore dell’orario per chi ha turni pomeridiani. Secondo quanto scrive l’azienda, sarebbe stato «gravemente leso il rapporto di fiducia» con la lavoratrice, poi licenziata a seguito di presunti errori emersi dopo che alle casse sono state effettuate verifiche da parte di investigatori privati pagati dall’azienda.

«Con la mobilitazione di domani chiediamo al Gigante di revocare il licenziamento e di rivedere la pratica dei controlli tramite investigatori privati - ha spiegato Mauro Rossi della FILCAMS-CGIL di Bergamo -. Infatti, negli ultimi mesi, abbiamo rilevato casi in cui i lavoratori sono stati, in qualche maniera, messi in difficoltà dall’operato stesso degli investigatori. Il rispetto delle regole aziendali e l’attenzione scrupolosa nello svolgimento delle proprie mansioni non si diffondono di certo provocando paura e angoscia tra i dipendenti. Nell’ultima assemblea sindacale, che ha registrato una partecipazione storica nel punto vendita di Bottanuco, abbiamo rilevato una preoccupazione mai vista prima: ci sono timori, tensione e stress inaccettabili fra il personale».

La FILCAMS-CGIL ha segnalato quest’atmosfera di tensione anche durante un incontro che si è tenuto mercoledì 24 gennaio in Confcommercio a Milano. «L’azienda ha dato risposte parziali, confermando che le verifiche eseguite dall’esterno proseguiranno e dando soltanto generali rassicurazioni rispetto all’operato degli investigatori, da questo momento in poi. Da parte nostra abbiamo comunque chiesto nuovamente la revoca del licenziamento e un rapporto più trasparente».

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