Da New York: « Come per l’11 settembre
niente sarà come prima, forse meglio»

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Molti ci mandano foto di bambini: è importante che nella mail entrambi i genitori autorizzino, anche indicandolo semplicemente nella email, la pubblicazione dell’immagine.
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Di Bergamo si parla oggi in tutto il mondo. E sono tanti i messaggi di solidarietà che giungono da ogni parte del pianeta.

Il cuore e il cervello

Pochi giorni dopo l’attacco alle Torri Gemelle del 2001, prendo un treno dal Connecticut a New York City. Lo devo fare.

Lascio due bambini, uno appena nato, con mia moglie. Il cuore dice che sono l’unica certezza della mia vita e non potrei amarli di più.

Non ho altre certezze. Siamo sotto scacco, non ci sono regole e non sappiamo quando e se finirà mai. Il cervello dice che loro contano su di me ma il cuore ha paura. Nell’ultimo tratto vicino al terminal di Grand Central Station, diventa buio dal finestrino. Il cervello dice che la stazione sarebbe strategicamente un posto ideale per continuare l’attacco. Il cuore ha paura, nessuno parla e forse tutti pensano la stessa cosa.

Per giorni viviamo un’atmosfera surreale. Il cervello dice di andare avanti, ma il cuore ha paura.

Negozi vuoti, cortei funebri con la polizia e i pompieri sulla Quinta. Il cervello dice che niente sarà più come prima. A chi possono interessare i gioielli in un momento come questo?

Poi un giorno entra una giovane coppia in uno dei più prestigiosi negozi di gioielleria del mondo della stessa strada. Io sono al comando, come sempre, e ci devo mettere la faccia. Mi dicono che, anche per questa incertezza del futuro, hanno deciso di sposarsi e vogliono che consigli il loro anello di fidanzamento. Vogliono che sia italiano.

Mi sorridono e dicono che il loro amore andrà oltre. Il cuore si apre e sorrido anche io.

Il cervello dice che il cuore ha ragione, non è vero che niente sarà più come prima.

Sono quasi passati venti anni, i bambini sono cresciuti ma, oggi più che mai, hanno bisogno di noi in questo momento. Il cuore ha paura ancora, ma il cervello dice che oggi abbiamo certezze che non avevamo nel 2001. Conosciamo il nemico e sappiamo che avrà un inizio e una fine. Sappiamo inoltre che le aziende italiane producono il meglio del mondo in moltissimi campi.

Abbiamo creatività e ingegno. Il cuore ha paura ma il cervello questa volta lo zittisce. Saremo più forti e competitivi. Gli italiani ricominceranno come sempre e anche meglio.

Sapranno farsi valere. Saremo più uniti dalla voglia di dimostrare a tutto il mondo la stoffa degli Italiani.

Niente sarà più come prima. Forse in questo caso potrebbe essere meglio così.

Il cuore sorride e il cervello annuisce.
Alberto Milani - Presidente della Camera di Commercio Italiana, New York

Spagnolo innamorato d’Italia

Cara Bergamo, ti scrive uno spagnolo innamorato della tua città. Non sai la tristezza che sentiamo per le notizie che arrivano da Bergamo, l’abbiamo visitata due volte ed è una città così accogliente, bella, vicina…, l’Italia in generale è vicina e gentile con noi spagnoli. Volevo trasmettervi questo apprezzamento e l’affetto che provo nei confronti del vostro popolo. Sono sicuro che ne uscirai, che ne saremo vittoriosi, anche se sfortunatamente molte persone non ce l’hanno fatta.

Cara Bergamo, questo è un messaggio pieno di amore e forza. Coraggio, forza! Insieme, Italia e Spagna sconfiggeranno il virus. Un abbraccio Italia, ci rivedremo presto!

Alejandro Arauz Castro - Spagna

Un ammiratore inglese

Alla gente della bellissima città di Bergamo.

Spero che la vostra città, e l’Italia in generale, possano riprendersi completamente da questo terribile virus. Ho visitato Bergamo in diverse occasioni e ho sempre trovato che i suoi abitanti siano dei padroni di casa eccezionali. E che Città Alta sia uno dei luoghi più belli della adorabile terra d’Italia.

Le mie preghiere sono per tutti voi, e in particolare per le famiglie che hanno perso i loro cari. Spero che questa terribile pandemia scompaia presto e che io possa tornare a trascorrere un po’ di tempo nella vostra bellissima città. Sii forte, gente di Bergamo!
Mr Bill Currie

Sgomenti dalla Francia

Ciao a tutti voi, sono nato a Curnasco molti anni fa, poi i miei genitori sono venuti in Francia, avevo 11 anni.

Leggo ogni giorno “L’Eco di Bergamo” e immaginatevi l’emozione quando leggo o sento parlare dei luoghi della mia infanzia: la val Seriana, Albino, Ponte Selva, Gandino, ..., l’epicentro della propagazione di questo maledetto virus. Allora invio tutto il mio affetto a “töcc i Bergamasc”, coraggio!
Elio - Saint Denis d’Oleroin

Prego per voi dal Brasile

Seguo con molto dolore e lacrime la sofferenza del popolo bergamasco. Sono a Maceió, in Brasile, a 7600 km di distanza, ma è come se fossi lì! Tuttavia, di fronte all’unità, alla solidarietà, alla fede, alla speranza, all’altruismo e al duro lavoro della vostra gente per salvare i vostri fratelli, sto imparando da Dio ad avere la forza per quello che è riservato anche alla mia nazione.

So che il nemico è crudele, ma le persone di Bergamo sono di esempio per tutto il mondo per come si deve combatterlo: a Dio piacendo ne uscirai ancora più forte e il mondo non smetterà mai di ammirarti. Ogni giorno prego Dio di contenere questo male che affligge tutta l’umanità. Forza miei fratelli! La pace del Signore sia per tutti! Con affetto
Gutenberg Belo - Maceió,Brasile

CARA MIA BERGAMO

Troppe vittime, troppo dolore, troppa tristezza, troppo valore perso. Il giorno in cui ho visto i soldati che trasportavano le bare - ci scrive Ben Aly Kone, addetto alla sicurezza dei centri commerciali, mandandoci il suo messaggio di speranza - ho pianto per tre ore. Un saluto davvero ai medici che ci provano notte e giorno a salvare le vite, un grandissimo ringraziamento all’ospedale Papa Giovanni e a tutti dipendenti che ci lavorano. Mi dispiace se abbiamo avuto tutti questi morti in questa Bergamo così meravigliosa, accogliente. Sono ottimista e alla fine la mia città uscirà vincitrice e diventerà più forte e unita.

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