«Dopo tanta paura e dolore
ritroveremo ancora la speranza»

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IL VIDEO: La Bergamo che non avete mai visto: una città che lotta in silenzio
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Il dono

E, finalmente, piove.
Nella calma di un giorno, stranamente rubato alla frenesia del mondo e alla corsa scriteriata per produrre e guadagnare, mi sorprendo a sorprendermi.

Come quando ero bambina, mi perdo nel crepitio ipnotico delle gocce, accogliendone l’umore perché arrivi ad intridermi il cuore.

Trovo il tempo di ascoltare la magia di questo dono. Dapprima impetuosa, scrosciante, come un rimprovero per esserci troppo a lungo distratti dall’essenza della vita. Un ticchettio potente, pieno di atavica energia: lavacro sacro che purificava il dolore, catarsi dalla paura?

Poi via via più dolce, quasi un canto flebile, la voce di Madre Terra che piange con noi i nostri morti.

Poi ancora una ninna nanna ritmica che viene a cullarci, a lenire e consolare, a regalarci quell’abbraccio che non possiamo scambiare con nostra madre, figlio o fratello.

Infine le gocce si rinvigoriscono di nuovo, ma con briosa gentilezza, tintinnano vivaci, ora sembrano addensarsi di promesse e, foriere di buone nuove, spalancano l’anima alla speranza e alla rinascita.

Finché stanca, flebile, lentamente la pioggia si smorza in una soporifera melodia. Di quei fitti aghi argentati rimane un’eco. In lontananza, allegro e salvifico il trillo di un cardellino.

Che possa questa pioggia lavare via davvero il virus, la paura, la solitudine, l’isolamento, il dolore, l’ansia per il futuro e donarci pace e nuova linfa e speranza per domani.

Domani ci sarà, e sarà diverso, certo, e chissà come…, ci troverà cambiati, appesantiti di questa prova difficile, cresciuti o invecchiati….

Ma domani ci sarà.

Approfittiamo di quest’esperienza per ritrovarci, riflettere, interrogarci nel profondo. Riallacciare ciò che avevamo interrotto, rinnovarci, migliorare se possibile per migliorare tutti insieme il mondo di domani… che ci sarà.
Cinzia - Bergamo

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