L'istruzione protegge
da ictus e da infarti

Cuore, l'istruzione protegge da ictus e infarti, ma il discorso non vale per i Paesi in via di sviluppo.

Un elevato livello di istruzione può salvare dal rischio di incorrere in disturbi cardiovascolari: a sostenerlo uno studio pubblicato su Circulation, una delle riviste ufficiali dell'American Hearth Association dalla Emory Rollins School of Public Health e dalla Emory School of Medicine di Atlanta (Usa), secondo cui il collegamento tra istruzione e cuore sano varrebbe, però, solo per gli abitanti dei Paesi sviluppati, e non per i cittadini dei Paesi a basso e medio reddito.

Nel corso dello studio, durato due anni, i ricercatori guidati da Abhinav Goyal hanno esaminato 61.332 pazienti di 69 anni di età media provenienti da 44 paesi, tutti sofferenti di cuore e con diversi fattori di rischio tra cui vizio del fumo, pressione alta, ateroclerosi e obesità. Il 36% del campione era formato da donne e il 64% uomini, e di tutti sono stati indagati gli anni di istruzione compiuti e il livello socioeconomico.


Dallo studio è emerso che gli alti tassi di scolarizzazione proteggono dalle malattie cardiovascolari soprattutto gli abitanti dei Paesi ad alto reddito e in particolare gli uomini altamente istruiti, che hanno fatto registrare i tassi più bassi di problemi cardiaci.

Le donne istruite dei Paesi in via di sviluppo hanno fatto invece registrare un lieve aumento dell'incidenza di infarto e ictus, dovuto in parte anche all'aumento del vizio del fumo in questa categoria rispetto alle donne istruite dei Paesi ricchi: «Non possiamo pensare che solo perché alcuni gruppi sono più istruiti di altri adotteranno uno stile di vita sano - spiega Goyal -. Tutti hanno bisogno di essere educati circa il rischio di malattie cardiache e, in particolare, deve essere loro consigliato di adottare stili di vita sani e di smettere di fumare». (Noe)

© RIPRODUZIONE RISERVATA