Smog in gravidanza
Neonato sottopeso

L'esposizione anche a piccole quantità di inquinamento urbano durante la gravidanza aumenta il rischio di partorire un bebè a termine con basso peso (meno di 2,5 chili dopo la 37ª settimana di gravidanza). È il risultato di un grosso studio pubblicato sulla rivista Lancet Respiratory Medicine da Marie Pedersen del Centro di ricerca in Epidemiologia Ambientale a Barcellona.

L'effetto è così marcato che, secondo i ricercatori, riducendo l'inquinamento da traffico si potrebbe prevenire una grande quota di nati a basso peso: riducendo il particolato fine a una concentrazione di 10 microgrammi per metro cubo si potrebbe prevenire il 22% (cioè oltre uno su cinque) di nati sotto peso a termine.

I bebè che nascono a termine con un peso inferiore ai 2,5 chili sono predisposti a malattie respiratorie nell'infanzia e ad altre patologie negli anni a venire. Gli esperti hanno passato in rassegna 14 studi condotti in 12 paesi europei per un totale di 74 mila gestanti che hanno dato alla luce ad altrettanti bebè (tutti parti non gemellari). Il livello di inquinamento cui le gestanti erano esposte è stato misurato al loro indirizzo di residenza e gli epidemiologi hanno anche misurato il traffico nella arteria stradale più importante vicina all'abitazione.

È emerso che per ogni 5 microgrammi per metro cubo in più di particolato fine, aumenta del 18% il rischio di dare alla luce un bebè sottopeso.
Si noti che questo rischio resta valido anche a livelli di inquinamento inferiori al limite annuale per la qualità dell'aria stabilito dall'Unione Europea (25 microgrammi/metro cubo).

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