Vai in vacanza all’estero?
Ecco come viaggiare sicuri

In procinto delle vacanze estive l’ipotesi di dover accedere ad una struttura sanitaria durante la villeggiatura è decisamente l’ultimo dei nostri pensieri, purtroppo, problemi anche banali, possono insorgere nel corso del nostro soggiorno e rovinarci, parzialmente, un periodo che dovrebbe essere di assoluto relax.

Meglio verificare di avere con sé la propria tessera sanitaria, controllandone la validità e spendere qualche minuto per informarsi bene, partendo serenamente ed evitando di incorrere in sorprese spiacevoli o conti salati da pagare. Tutti i cittadini lombardi sono in possesso della Carta Regionale dei Servizi (colore giallo), che da qualche tempo è in via di sostituzione con la Tessera sanitaria nazionale (colore azzurro): entrambe sono valide anche come Team - Tessera europea di assicurazione malattia.

La prassi prevede che una nuova tessera venga recapitata direttamente a domicilio del cittadino mesi prima dell’effettiva scadenza e, quando ciò non avvenga, sarà necessario recarsi presso il presidio socio sanitario di residenza (ex distretto) della propria azienda socio sanitaria territoriale, verificando i motivi del mancato recapito e, nel caso, richiedendo una nuova tessera. In attesa dell’arrivo della nuova tessera, verrà rilasciato al richiedente un modello cartaceo che, per quanto provvisorio, ha lo stesso valore della tessera sanitaria.

La Team conferisce al titolare, che si trovi temporaneamente all’estero, il diritto di ricevere dal sistema sanitario nazionale del Paese ospitante le cure sanitarie che si rendono necessarie, alle stesse condizioni e agli stessi costi previsti per i cittadini di quel Paese. L’area geografica di validità della Team corrisponde ai Paesi dell’Unione Europea, alla Svizzera e ai 3 Paesi dello spazio economico europeo (Norvegia, Islanda, Liechtenstein).

È importante ribadire però che il cittadino italiano che si reca all’estero attraverso la Team può godere della stessa assistenza sanitaria erogata ai cittadini del Paese dell’Ue in cui si reca, secondo dunque le normative locali; poiché però in Europa vigono sistemi sanitari differenti, è bene sapere che alcuni Paesi hanno adottato sistemi «misti», con copertura delle spese sanitarie che in parte sono a carico dello Stato ed in parte sono da sostenere privatamente attraverso la stipula di apposite assicurazioni.

Inoltre, in alcuni Paesi europei, è previsto il pagamento di un ticket (analogamente all’Italia) di alcune altre spese (es. farmaci) o, in caso di ricovero, di spese a carattere «alberghiero» (vitto e alloggio ospedaliero). Per questo motivo in caso di inconvenienti al momento dell’accesso ad una struttura sanitaria straniera, è bene chiedere e conservare la documentazione comprovante tutti gli importi pagati, verificando sempre che si tratti di una struttura pubblica o privata convenzionata (e non esclusivamente privata) e prestando attenzione a ciò che si firma: una volta rimpatriati sarà possibile verificare presso il proprio presidio territoriale l’eventuale diritto al rimborso di tali somme, applicando in ogni caso tariffe, ticket e norme del paese estero.

Se si parte inoltre alla volta di Paesi extra europei, è bene sapere che, in tema di copertura sanitaria, solo in alcuni casi esistono accordi bilaterali tra Stati (Argentina, Brasile, Australia, Principato di Monaco, Tunisia, alcuni Paesi dell’ex Jugoslavia, San Marino, Capoverde, Vaticano). Proprio per questo è bene informarsi anche su tali aspetti in fase di progettazione del viaggio, per evitare poi spiacevoli sorprese in caso di bisogno informazioni disponibili sul portale web dell’Agenzia di Tutela della Salute di Bergamo www.ats-bg.it alla sezione «Assistenza sanitaria italiani all’estero».

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