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Inverno, sole e pelle: la prevenzione dermatologica comincia adesso

Il dott. Matteo Spinelli del Gruppo Habilita: «Sottoporsi a visita dermatologica in questo periodo è più efficace perché mancando l’abbronzatura estiva è più facile rilevare eventuali anomalie della pelle»

Il servizio di dermatologia è uno dei più richiesti e apprezzati del Gruppo Habilita. Attualmente è presente nelle sedi bergamasche di Zingonia, Clusone, Sarnico, Osio Sotto e Bergamo. Nella sede Habilita San Marco di Bergamo, in Piazza della Repubblica 10, è presente il Dr. Matteo Spinelli, a cui abbiamo chiesto di approfondire i rischi delle radiazioni solari sulla pelle. Ricordiamo che sottoporsi a visita dermatologica in inverno risulta essere particolarmente efficace in quanto, mancando l’abbronzatura tipica del periodo estivo, è più facile rilevare eventuali anomalie della pelle. «Le radiazioni solari, e in particolare le radiazioni ultraviolette, UVA e UVB, possono provocare danni acuti e cronici alla nostra pelle. Il classico eritema solare indica la presenza di un iniziale danno alla pelle che può arrivare alla vera e propria ustione solare con lesioni bollose. I danni cronici sono il fotoinvecchiamento e la fotocarcinogenesi».

Anche in inverno, nonostante le temperature rigide, l’esposizione solare può rappresentare un rischio per la salute della pelle?

«Un’esposizione solare non corretta per intensità o durata, sia in estate, sia in inverno, può provocare un danno alle cellule cutanee. Il danno indotto dagli UV può essere diretto, a livello del DNA cellulare, oppure indiretto, attraverso un meccanismo di stress ossidativo. Quando il danno supera le capacità di risposta cellulare andiamo incontro alla morte della cellula interessata : ne è un esempio la desquamazione che si verifica dopo una scottatura solare. Quando il danno indotto da una non corretta esposizione agli UV interessa specifici geni ed è ripetuto nel tempo, può provocare delle mutazioni che portano alla cancerogenesi e quindi alla possibile formazione di tumori cutanei».

Ci sono soggetti più a rischio di altri?

«È molto importante comprendere che la comparsa di eritema dopo l’esposizione solare indica che è già in atto un danno alle cellule cutanee. Ogni tipo di pelle, ogni fototipo, raggiunge l’eritema con una dose di raggi ultravioletti diversa. I fototipi chiari devono fare più attenzione perché, tendenzialmente, raggiungono prima la dose minima di raggi ultravioletti necessaria per far insorgere l’eritema».

Come si può fare prevenzione?

«Per la prevenzione primaria dei tumori cutanei è fondamentale esporsi al sole in modo responsabile evitando le ore centrali della giornata, momento nel quale si raggiunge il massimo dei raggi UV, limitando il tempo di esposizione e proteggendosi con l’utilizzo di capi con protezione solare certificata o con creme solari con fattore di protezione 30 o superiore. La prevenzione primaria è di fondamentale importanza nei bambini e negli adolescenti. Altrettanto importante è la prevenzione secondaria attraverso la valutazione periodica dei nevi e della cute in generale, in modo da individuare tempestivamente eventuali lesioni sospette. Questo tipo di visita è importante che venga ripetuta periodicamente, con frequenza maggiore nei soggetti con uno o più fattori di rischio. Queste raccomandazioni, valide per tutti, sono ancora più importanti per le persone con storia di pregresso melanoma o di altri tumori cutanei, per chi ha familiarità per melanoma, soprattutto in parenti di 1° e 2° grado e per i soggetti con numerosi nevi».

Per informazioni e prenotazioni:
Tel. 035.4815515
www.habilita.it

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