Anila arrivò 17 anni fa su un gommone
Ora è italiana: «Grazie, sono orgogliosa»

Gli anni Novanta sono impressi nella memoria collettiva degli italiani come il decennio degli albanesi: in decine di migliaia sbarcarono sulle coste della Puglia e già allora si parlava di emergenza profughi. Fuggivano dalla guerra civile e dalla miseria.

Molti arrivarono a Bergamo, dove la comunità albanese è una delle più numerose. Anila Deda è una di loro e da mercoledì 1° giugno è cittadina italiana. Lo ha voluto condividere su Facebook perché per lei, sbarcata con un gommone 17 anni fa in Italia, ieri è stato un giorno speciale, nel municipio di Villa d’Almè.

Riportiamo qui il suo scritto: «Inutile dirvi che ero (e lo sono tutt’ora) emozionantissima e orgogliosa di ricevere la cittadinanza perché in questi 17 anni che vivo in Italia (da quando il gommone ci ha “scaricato” in riva di quel mare che tanto amo per averci risparmiato) voi amici avete fatto sì che mi sentissi a casa, nonostante fossi lontano dalla mia terra. Mi avete fatta sentire una di voi (un po’ più svampita, ma ormai mi dovete tenere così), mi avete amata e aiutata così come se fossi una vostra sorella, grazie a voi non mi sono mai sentita sola in questa terra straniera dove ho trascorso metà della mia vita».

«Ci tenevo tanto ad avere la cittadinanza italiana - conclude Anila, che ha condiviso il suo post con il sindaco Manuel Preda e il parlamentare Antonio Misiani - perché io mi sentivo parte di questa società,di questo paese. Grazie, grazie, grazie di cuore: metà albanese e metà Italiano. Peace&love».

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