Val Seriana, ci vogliono 80 milioni
per risolvere il problema viabilità

Definire le priorità, fare sistema, reperire risorse. In una parola, quella scandita dal sindaco di Piario, Pietro Visini, al termine del suo intervento: «Cominciamo». La Valle Seriana soffre del complesso del «figliolo abbandonato», in tema di viabilità e infrastrutture.

«È sotto gli occhi di tutti che, negli ultimi anni, non si è fatto che parlare di Valle Brembana. Ecco, ora tocca a noi», hanno ricordato i sindaci seriani (26 quelli presenti) riuniti lunedì sera 22 febbraio nella sala Viterbi di via Tasso, ospiti del presidente della Provincia Matteo Rossi che li ha invitati «insieme a quelli scalvini, e quelli confinanti dell’hinterland, per aprire un dibattito sulla viabilità.Nella tenaglia dei fondi zero, l’arma per fare pressing su ministero, Anas e Regione da cui i soldi «si possono ottenere» è una: avere le idee chiare, «quindi vi chiediamo di definire una lista delle priorità: se riusciamo a creare un sistema Val Seriana, avremo la forza di ottenere i fondi», ha detto il presidente Rossi e ripetuto il consigliere provinciale delegato alla Viabilità, Pasquale Gandolfi, introducendo l’incontro.

Al termine di quasi due ore di relazioni e dibattito ne è uscito un elenco di criticità e opere per risolverle che vanno dal prolungamento del Tram delle valli fino a Vertova alla variante di Cerete, da quella di Ponte Selva-Clusone alla rotatoria di Ponte Nossa fino al semaforo di Colzate, il ponte di Cene, l’accessibilità all’ospedale di Piario e lo scavalco del rondò delle valli. Otto interventi da quasi 80 milioni di euro in tutto .

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