A 90 anni è morta
Roberta De Camerino

È morta Roberta di Camerino. Al secolo Giuliana Coen, la creatrice di moda, fondatrice di uno dei marchi italiani più famosi nel mondo, aveva 90 anni ed è deceduta la notte tra il 10 e l'11 maggio all'ospedale civile di Venezia dove era stata portata dopo essere stata colpita da malore mentre si trovava sulla sua barca a Istria. «La moda - hanno detto la maison - perde la sua avanguardista per eccellenza, anticonformista per natura ed eccezionalmente brillante, che ha saputo osare con le grafiche e i colori negli anni del nero post bellico. La sua voglia e il suo entusiasmo per il lavoro l'hanno accompagnata sino alla fine coinvolgendo tutti con una trascinante vivacità, il suo tromp l'oeil, l'eleganza e lo spirito innovativo rimarranno l'eredità importante che il mondo dello stile non può dimenticare».

La casa di moda di Roberta Camerino era stata fondata dopo la seconda guerra mondiale. Fu con le sue borse che, negli Anni 50, iniziò quel fanatismo per l'accessorio griffato che oggi sembra un fenomeno normale. Non lo era ancora nel 1952, quando Elsa Maxwell, la famosa e pettegola giornalista americana, girando per Venezia con la sua nuova borsetta Bagonghi di velluto rosso e verde, si accorse, con dispetto, che attrici e donne famose avevano tutte, in diversi colori, il suo stesso modello di bauletto da medico.

La mitica Bagonghi è rimasta la borsa simbolo di Giuliana Coen Camerino, bellissima signora veneziana che scelse di conquistare il mondo usando il cognome del marito (ma facendolo precedere dal vezzo del nobiliare 'dì) e il nome della sua bambola preferita, Roberta, lo stesso che diede anche a sua figlia.

Rifugiata in Svizzera, a Lugano, con il marito e il primogenito Ugo per sfuggire alle persecuzioni razziali, Giuliana iniziò a creare originali borsette in stoffa ricamata con stemmi araldici (la prima fu un modello a secchiello) per se stessa e poi per le signore che gliele ammiravano. Tornata a Venezia, nel 1945 aprì un piccolo laboratorio, poi la maison di Palazzo Loredan e quindi la prima boutique in Piazza San Marco.

Il segno distintivo del guardaroba di Roberta di Camerino è stato soprattutto il jersey stampato a «trompe l'oeil», con l'effetto illusorio di pieghe e cinture, di revers e bottoni. Fu lei stessa, nel 1973, a raccontare la sua idea di abito moderno e raffinato: «I tempi erano cambiati, non c'erano più le pazienti fantesche ad abbottonare file di gancetti sul dietro. Il mio vestito sarebbe bastato infilarlo, come una lunga maglia. E ci avrei disegnato sopra tutto quanto, persino l'asola slacciata sulla manica, come usano gli uomini più raffinati». I suoi accessori, inconfondibili con il logo (un cinturino di ottone piegato a forma di R) fissato sul velluto, non hanno mai smesso di essere un must.

Giuliana Coen Camerino ha continuato il suo lavoro creativo molto avanti negli anni, coadiuvata negli ultimi tempi dalla nipote Tessa, figlia di Roberta. La maison, dopo varie vicissitudini societarie, è stata acquisita nel 2008 dal Sixty Group di Vicky Hassan e Renato Rossi. Nella sua lunga carriera, Giuliana alias Roberta di Camerino ha creato e firmato di tutto, borse e abiti, profumi e occhiali ma anche oggetti per la casa, barche (perfino vaporetti veneziani) e yacht.

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