Gaia Trussardi
si racconta

Da ragazzina se ne è andata, con la voglia di scoprire le nuove tendenze londinesi. Ora, da mamma 33enne, a Bergamo ci torna spesso con i figli. Per assaporare la pace della casa di famiglia e «l'atmosfera che solo qui riesco a trovare».

Da ragazzina se ne è andata senza guardarsi indietro, con la voglia di scoprire il mondo e le nuove tendenze che a Londra esplodevano. Ora, da mamma di 33 anni, a Bergamo ci torna spesso con i figli Nicola, 7 anni, e Isabella, 5. Per assaporare la pace della casa di famiglia, in Città Alta, e «l'atmosfera che solo qui riesco a trovare». Gaia Trussardi è in un momento importante della sua carriera: responsabile dell'Ufficio stile del Gruppo, supervisiona le collezioni uomo e donna del marchio Trussardi ed è direttore creativo della seconda linea Tru Trussardi. Ma non è finita qui: lo scorso anno ha dato vita al marchio Ludicious, brand del gruppo, ma collezione a se stante fatta di abiti e accessori dedicati a una donna giovanile e ironica, spensierata e sognante: «La prima collezione è nata con il mio rientro in azienda dopo la seconda maternità: mi ero rimessa a fare musica, ma avevo voglia di tornare a lavorare in azienda. Da qui l'idea di un marchio che con il suo nome già spiega la sua filosofia: un accrocchio giocoso di parole, "ludicrous" (spassoso, ndr) e "delicious" (delizioso, ndr) per raccontare una donna dallo stile bon ton ma divertente e sensuale».

E la linea prosegue con un progetto futuro che porterà la collezione sempre più on line, proprio per rafforzare il suo spirito giovane e libero, tra completi in velluto e lane pregiate, ma anche in raso e paillettes. Atmosfera fiabesca anche per il video di lancio dove la stessa Gaia è protagonista, raccontandosi, come una moderna Alice nel Paese delle meraviglie. Da dietro a davanti ai riflettori, lei che di esperienze in campo artistico ne ha vissute tante: «Come modella, ma privilegiata, testimonial insieme a Tomaso delle nostre linee, ma soprattutto come cantante: ho sempre amato la musica, e a Londra per un anno ho scritto e inciso con grande passione». Amore che sale e che scende ma che le resta addosso, tanto che è lei in Trussardi il direttore artistico per le attività legate alla creatività del Gruppo, dalle campagne pubblicitarie allo styling, dalla scelta dell'immagine fino appunto alle musiche. «In particolare sto lavorando a degli short-movie per la presentazione delle campagne, più artistiche e concettuali»».

Musica e ancora musica, ispirazione delle sue creazioni per Tru Trussardi, in un nuovo minimalismo chic che contraddistingue la collezione, tra raffinatezza e sobrietà, nuove stampe, giochi di tagli e di sovrapposizioni. «Ho iniziato in Ufficio Stile a 24 anni: lavoravo nella ricerca, pian piano rafforzando il mio ruolo e scoprendomi talent scout». E la moda si è sempre alternata nella sua vita alla musica: «Del resto cantavo fin da piccola – sorride –. Da bambina organizzavo dei veri e propri show in famiglia: mi ricordo piccolina sulle scale di casa che cantavo per mio padre». Il nome di papà Nicola emerge spesso nei racconti di Gaia: «Il sabato o la domenica mi portava spesso ad Almè: nel cortile della nostra azienda ho imparato ad andare in bicicletta». E poi ancora: «Ricordo l'odore delle pelli, la conceria, l'ufficio stile dove mia madre lavorava: un laboratorio, con tanto di mezza-passerella per provare subito il capo che veniva realizzato come prototipo da sartine indaffarate. Tutto nasceva e si creava nella stessa stanza, piena di idee e laboriosità. Quell'atmosfera la rivivo quando sono a Modena». Perchè il passato è la ricchezza del futuro: «Vado orgogliosa della nostra storia e di ciò che mio padre ha costruito per primo, nel mondo della moda. Penso al concetto di lifestyle, all'uso del neoprene, al connubio moda-arredamento, alla pelle laserata e all'uso del cavallino, l'anguilla o il pesce persico. Mio padre è stato coraggioso e ora lo siamo noi, in questi era economica così critica. Mi sento portatrice e garante dei valori trasmessi, sempre con i piedi per terra: mi appassiona creare un progetto che parte da radici così profonde». Poi una curiosità, lei che in fatto di eleganza è inattaccabile: «Vesto Trussardi, Ludicious, ma anche designer indipendenti scovati a Londra – ammette –. Con una passione per il vintage: quando sono a Bergamo apro gli armadi di mia madre, alla riscoperta dei nostri montoni anni '80 e mocassini in nappa». Tra passato e presente, c'è tutto il futuro da raccontare.

Fabiana Tinaglia

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