«Quis Quis» e «From the world»
Stefano Cavalleri torna alla moda

Non è affatto scaramantico Stefano Cavalleri: il 17 gennaio alle 17, durante Pitti Bimbo, sfilerà con i suoi due nuovi brand di moda, «Quis Quis» e «From the world». La presentazione martedì a Milano.

Non è affatto scaramantico Stefano Cavalleri: il 17 gennaio alle 17, durante Pitti Bimbo, sfilerà con i suoi due nuovi brand di moda, «Quis Quis» e «From the world». «Sono due nuovi racconti di moda per bambini - specifica lo stilista bergamasco che la scorsa estate ha lasciato la direzione creativa de I Pinco Pallino, marchio di cui è stato il fondatore con Imelde Bronzieri -. Due collezioni e due progetti in cui confluiscono la memoria di luoghi, cose e persone, dove si mischiano le esperienze vissute e le idee del domani, la manualità artigiana e il desiderio di creare il bello». Il lancio ufficiale ieri a Milano nell'atmosfera sognante del nuovo showroom creato all'interno della Galvanotecnica Bugatti. «Partiamo da "Quis Quis", nome nato per caso da una citazione di Orazio di mio figlio Giovanni - racconta Cavalleri -. Questa sarà una collezione che parte dal bebè e che per il 70% si dedica alla bambina. Tra i temi trattati, i colori del mondo del circo, l'attenzione per i ricami e una linea dedicata al maschio con 20 silhouette che passano dal mood elegante a quello più casual, tra denim e cotoni di qualità». Prevista anche una capsule collection al femminile con 10 outfit preziosi e sartoriali, già adocchiati dal mercato dei Paesi Arabi. Tutto sarà prodotto dalla Mafrat, azienda barese che si occupa da sempre di moda bambino, mentre le scarpe saranno realizzate a Fermo, nelle Marche, da Andrea Montelpare. «Collaborazioni solide che mi offrono libertà creativa: oramai sono diventato un pendolare dello "Stivale" - sorride Cavalleri - anche se Bergamo non la mollo: per gli affetti e le ispirazioni». Non solo pendolare su e giù per l'Italia: Cavalleri negli ultimi mesi ha infatti viaggiato per il mondo per la sua seconda linea, «From the world»: «Sotto questa etichetta ci sarà la provenienza del materiale usato e di dove sarà prodotto - spiega ancora lo stilista -. E allora ci saranno "made in Shanghai" per la produzione di cachemire e piumini, "made in Jaipur" per le realizzazioni di ricami fatti a mano e per i capi in seta; "made in Marrakech" per la piccola pelletteria. Un modo per dichiarare la grazia e la bellezza dell'artigianalità in giro per il mondo». Tutto disegnato da lui, ideato con la sua solita ipirazione poetica, tra arte, musica e letteratura. Viaggiatore del mondo, ora le prospettive sono quelle di portare questi nuovi brand in Italia e all'estero, con un occhio di riguardo agli Emirati Arabi, al mercato russo e ai Paesi asiatici: Corea, Giappone e Hong Kong in primis. Aspettando il Pitti.

Fabiana Tinaglia

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