Krizia, tra Oriente
e Occidente

Uno zoo di animali onirici, frutto di contaminazioni fra l'una e l'altra specie. Una commistione di dettagli stilistici maschili e femminili, un mix tra Oriente e Occidente. Ecco il rinnovato gioco di contrasti che Krizia racconta a Milano.

Uno zoo di animali onirici, frutto di contaminazioni fra l'una e l'altra specie. Una commistione di dettagli stilistici maschili e femminili, un mix tra Oriente e Occidente. Ecco il rinnovato gioco di contrasti che Krizia racconta giovedì pomeriggio 21 febbraio con la sfilata in scena nel suo quartiere generale milanese, nello storico palazzo Melzi d'Eril di via Manin. In passerella una donna moderna e combattiva, in una sorta di canone inverso, una donna fiera, pronta a difendere certe sue fragilità nascoste sotto simboliche armature, seduttivi bustini di pelle nera trattata come una leggera corazza traforata al laser, con strisce intrecciate, lacci, nervature, plissé e matelassé a creare volume ed enfatizzare le spalle.

Tutto questo per un mondo, quello di Krizia, che da sempre si dedica anche ad altri settori legati al comparto moda: entro il 2013 è previsto il restyling del profumo storico e il lancio di due nuove fragranze, maschile e femminile, oltre alla presentazione di una nuova linea dedicata al bambino. L'attenzione in questi giorni è però focalizzata sulla sfilata di domani alle 15,45: «Linearità e sobrietà» risponde rigorosa Mariuccia Mandelli se le chiedi i trend della stagione: naturalezza, grazia e riserbo sono le nuove parole d'ordine, il filtro attraverso il quale vengono rivisitati i classici motivi conduttori della griffe. «Il rinnovamento sta anche nella costruzione sartoriale di un capo - spiega la stilista -. La pelle, per esempio, di questa nuova sfilata è duttile, lavorata in mille modi, come fosse uno scampolo di tessuto». In scena l'inimitabile giacca, sottratta al guardaroba maschile: «Rinasce ancora più decostruita, alleggerita anche attraverso l'alternarsi di pieni e vuoti, di zone opache e altre diafane». Attenzione però: le zone diafane non sono l'eredità delle vecchie trasparenze. Anzi sono sempre più pudiche, velate, rappresentando un dettaglio strutturale. Linee asciutte, puriste, «geometricamente riferibili al rettangolo - commenta la stessa Krizia -, che si alternano a quelle più dolci e arrotondate». Ossia una sinfonia di dissonanze da sempre care alla moda Krizia, che all'androgino contrappone tagli che nel complesso creano un allure di femminilità. Perchè Krizia è da sempre così, un mix di idee cult rivisitate e riadattate nei tempi, aggiornando forme e puntando sui materiali. Con la filosofia di vita che resta sempre la stessa, con «Crazy Krizia» fedele al suo istinto e alla sua storia: «Cosa è per me l'eleganza? Sentirsi a proprio agio, non avere paura di osare e non avere paura del proprio corpo».

Fabiana Tinaglia

© RIPRODUZIONE RISERVATA