Bergamo nella moda
Poker (+1) a Milano

Le spalle importanti di una donna combattiva, da Krizia; il mondo fiabesco avvolto nei colori che si scorgono all'orizzonte, da Daniela Gregis. La metropolitana chiccheria dell'incedere della donna Trussardi; l'eleganza sofisticata, tra storia e ricerca, per il mondo Cividini.

Le spalle importanti di una donna combattiva, da Krizia; il mondo fiabesco avvolto nei colori che si scorgono all'orizzonte, da Daniela Gregis. La metropolitana chiccheria dell'incedere della donna Trussardi; l'eleganza sofisticata, tra storia e ricerca, per il mondo Cividini.

La Settimana della moda milanese, conclusasi pochi giorni fa, ha parlato anche bergamasco. Ad aprire le danze è stata Mariuccia Mandelli: in passerella, nel suo quartier generale di via Manin, donne dal piglio determinato: tagli maschili, scolli geometrici e quelle spalle costruite che hanno fatto la storia di Krizia, riproposte per giacche corte e microchiodi. Abiti che, con le loro forme, disegnano triangoli. Non manca neppure la pelle, lavorata, traforata al laser, rivisitata con plissè e matelassè, per bustini e pantaloni dal taglio asciutto. E poi squarci improvvisi su abiti che giocano con il rosso fuoco mentre il platino illumina con effetti optical.

E' un'altra storia Daniela Gregis: i suoi sono abiti morbidi che raccontano una favola, tra pantaloni larghi e maglieria che recupera tessuti, li assembla, in un gioco di cucito e rammendo che tanto ama la stilista. C'è il fucsia a fare la differenza, ma anche il rosso e il blu, per alti e stretti cappelli di feltro che danno movimento, sdrammatizzati dal dettaglio delle aperture sulle orecchie. Gli abiti della Gregis sono componimenti geometrici creati dal colore e dai tessuti. Tutto per uno stile in punta di piedi, sottolineato da quegli orli più lunghi dimenticati sulle sciarpone lavorate a maglia e sulle borse all'uncinetto. Paiono particolari lasciati al caso, sono pezzi di un progetto che raccontano una donna sognatrice, ma anche pragmatica, comoda, volitiva. Che veste il colore, le fantasie disegni d'infanzia, dove le tonalità tendono ai toni dell'orizzonte. Quella linea infinita che ha ispirato la collezione e che le modelle in sfilata ce l'hanno disegnata sul volto: fucsia, che risveglia gli animi e li alleggerisce.

Di bergamasco a Milano c'è anche Cividini che conferma la sua estetica sempre composta e raffinata e ripensa gli anni Settanta, li fa più femminili, attenuati dalla contemporaneità dei tessuti. Ci sono pantaloni scampanati alla caviglia, tuniche alla Mary Quant, giacche e cappottini dalle maniche trequarti. E' il match dei materiali a fare la differenza: si gioca con il jersey in lana pesante, la nappa, il jacquard di lana e seta. Micro-disegni optical vivacizzano le forme, non mancano colli in pelliccia di visione, mocassini bicolor dal gusto british e sofisticati lunghi guanti in pelle, da portare con scamiciati e corti pull di cachemire.

Quattro brand che parlano del passato e del futuro della moda italiana, con un'altra novità sempre bergamasca che ha riunito il mondo fashion a Milano in quei giorni vorticosi: Tiziana Fausti si è presentata al Baglioni di Milano in una nuova veste, quella di stilista. In scena c'era Fedra, borsa iconica, dedicata alla storia della sua famiglia. Tra pelli pregiate e dettagli di qualità, la forma è capiente, per una donna che ha molto da fare. Proprio come lei. E che ha voglia di verve: lo raccontano il giallo, il verde brillante, il blu denim. Per non farsi mai trovare impreparate.

Fabiana Tinaglia

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