Tessile sempre più green e prodotti tracciabili.«Ma manca personale»

Milano Unica. Ottimismo tra gli espositori orobici alla fiera di tessuti e accessori moda per l’alta gamma «Made in Italy carta vincente che dà valore aggiunto».

Positività e ripresa l’hanno fatta da padrone alla tre giorni meneghina, Milano Unica, la fiera sul tessile di alta gamma, giunta alla 36ma edizione, per presentare le novità di tessuti e accessori per la primavera/estate 2024 che ha chiuso con totale di 5.304 (+47,5%) d sull’edizione di febbraio , di cui 1500 dall’estero (+105%) e 3804 italiani (+33%). Dopo la pandemia le prospettive verso il futuro sono buone per un settore che a livello nazionale «vale» oggi 8,1 miliardi. I dati ufficiali confermano la ripresa di alcuni importanti paesi con una presenza in fortissimo aumento dalla Corea, oltre ai dati eclatanti di Giappone al +423%, Usa +143%, Gran Bretagna +77%, Germania +67%, e Francia +32%.

Elisabetta Facchinetti, titolare della Fec* Serilabel di Grumello del Monte, mostra grinta e fiducia nel futuro: «Abbiamo notato un incremento nell’affluenza sia da parte di espositori che visitatori, ci aspetta una produzione importante». Creatività e innovazione sono i punti chiave dell’azienda specializzata nella stampa di etichette, con 13 dipendenti, e un mercato diviso tra Italia, Francia, America ed Emirati Arabi. Ne è la prova il nuovo sistema di fissaggio brevettato nel 2019: «Permette di applicare il marchio in metallo anche su tessuto leggero grazie alla tecnica della termosaldatura – spiega Facchinetti –, con il vantaggio dell’ottima resistenza sui tessuti».

Positivo anche il bilancio di Stefano Albini, presidente dell’omonimo gruppo, leader nel settore dei tessuti con 7 stabilimenti, di cui due in Egitto e uno in Repubblica Ceca, con un totale di quasi 1200 dipendenti (550 nelle sedi Bergamasche). «Il sentimento di positività cresce in continuo con lo scorso anno dove abbiamo raggiunto il traguardo di 180 milioni di fatturato. Tutti i clienti più importanti sono venuti in fiera e si nota anche un aumento nel numero di espositori. Un dato importante: abbiamo incrementato l’esportazione dal 70 al 75% con un 30% di mercato italiano e il restante estero: in più di 86 paesi al mondo, con un aumento negli Usa». Una catena di approvvigionamento vicina, con una produzione italiana, si conferma la strategia vincente del gruppo, attenta al cliente e in grado di rispondere ai cicli della moda sempre più veloci. In più, un’esclusiva: «Grazie a una collaborazione con un’azienda nel Foggiano (Gest) abbiamo dato vita al primo cotone biologico coltivato direttamente in Italia, sostenibile e scientificamente tracciabile» aggiunge Albini.

Milano Unica oltre a richiamare la tracciabilità delle materie prime è anche sostenibilità. Temi, entrambi, cari all’azienda produttrice di bottoni, Deb, di Castelli Calepio. Fiorentino Bettoni, elogia una scelta sposata da tempo: «Quindici anni fa abbiamo installato i pannelli fotovoltaici da cui sfruttiamo il 70% di energia elettrica, poi aggiunto il 25% di auto elettriche, illuminazione led e un impianto di riciclo delle acque. Le materie prime ecosostenibili: il corno di bufalo indiano, il corozo dell’India e la madreperla dell’Indonesia». Per la piccola-media impresa che conta una ventina di dipendenti, con il mercato principalmente in Italia, Francia e Regno Unito, il made in Italy è la carta vincente, che dà valore aggiunto al prodotto finito.

Dietro alla prospettiva del rilancio si cela però una sfida: la ricerca del personale, in particolare tra le aziende che si occupano di accessori. Per esempio, Mabo, nata a Grumello del Monte e attualmente a Telgate (70 dipendenti) ha difficoltà ad ampliare l’organico: serve personale per cernita, controllo qualità e produzione. Anche Bettoni è ancora alla ricerca di un dipendente in amministrazione. Alla Fec* Serilabel, invece, la necessità di trovare nuove leve è urgente: «Con l’aumento della produzione ho bisogno di inserire altre 3/4 persone ma fatico a trovare figure specializzate, serve abilità nei lavori di precisione» commenta la titolare.

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