Nuovi contagi, la curva vira verso il basso. Zucchi (Ats): «Dati davvero incoraggianti»

Covid, il report settimanale dell’andamento in provincia di Bergamo: l’incidenza della crescita ogni centomila abitanti è meno della metà rispetto al dato nazionale. Sono 156 i paesi che non hanno registrato nemmeno un positivo negli ultimi sette giorni.

La speranza di tornare alla normalità s’aggrappa alle ultime oscillazioni della curva. A quelle cifre che s’assottigliano sempre più, e che tornano a segnare una frenata netta, ancor più solida di quella intravista nelle ultime settimane, della corsa del virus. Nella Bergamasca Sars-Cov-2 molla la presa: secondo i dati diffusi da Ats, negli ultimi sette giorni i contagi scendono del 20%, con 203 positivi accertati fra città e provincia contro i 255 della settimana precedente. Significa fare un balzo indietro di due mesi, e tornare ai livelli di fine luglio. Nonostante la ripresa delle attività lavorative e anche il rientro degli studenti in classe, non solo la curva non s’accende ma, al contrario, vira verso il basso. Esattamente quello che gli esperti speravano: non a caso Alberto Zucchi, alla guida del Servizio epidemiologico di Ats Bergamo, parla di «segnali davvero incoraggianti, che rivelano come da una fase di pandemia potremmo stare finalmente passando ad una fase di endemia» (da una diffusione del virus rapida e ovunque ad una presenza decisamente più contenuta anche se costante) . Segnali che si ritrovano nel parametro cardine con cui si misura la corsa del virus sul territorio, ossia l’incidenza settimanale: se a livello nazionale, con l’Italia ad essere fra i Paesi europei più «liberi» dal virus, l’indicatore si attesta a 48 casi ogni centomila abitanti, a Bergamo fra il 22 e il 28 settembre è pari a 18 nuovi positivi ogni centomila abitanti, meno della metà del dato nazionale.

Parametro peraltro in chiara discesa: fra il 15 e il 21 settembre era pari a 23, e nelle settimane precedenti l’incidenza ha sempre oscillato fra i 26 casi ogni centomila abitanti della prima di agosto ai, appunto, 23 della terza di settembre. Per tornare a valori così bassi come quelli attuali bisogna invece portare indietro il calendario agli ultimi giorni di luglio, come confermano i report settimanali diffusi costantemente dal Servizio epidemiologico di Ats Bergamo. È proprio dall’Agenzia di tutela della Salute che arriva, in ogni caso, un appello a non sottovalutare i rischi ancora presenti in questa fase, calante, della pandemia: seppur la circolazione del virus sia in picchiata, il pericolo di veder risalire la curva in presenza della variante Delta (oggi predominante anche nella Bergamasca) non può essere preso sottogamba. E difatti anche la scorsa settimana nessuno degli Ambiti della provincia è risultato Covid free: segno che, seppur con armi ormai spuntate grazie (in primis) all’alta copertura vaccinale, Sars-Cov-2 circola ancora, senza far sconti a nessun territorio. Nel dettaglio gli Ambiti con il tasso di incidenza più alti fra il 22 e il 28 settembre sono quelli di Romano di Lombardia, dell’Isola Bergamasca, e della Val Cavallina, rispettivamente con 29, 28 e 27 nuovi positivi ogni centomila abitanti; quelli con il tasso più basso sono, invece, gli Ambiti Monte Bronzone - Basso Sebino, Valle Seriana Superiore - Valle di Scalve, e Valle Brembana con 3,5 contagi sempre calcolati ogni centomila abitanti.

Guardando alle singole località, i Comuni che nell’ultima settimana non hanno accertato alcun nuovo caso di Covid-19 sono 156, pari al 64,2% dell’intera platea di località orobiche: dato in miglioramento rispetto ai 153, 149 e 140 Comuni «Covid free» rilevati da Ats nelle tre settimane precedenti. Le località che negli ultimi sette giorni hanno la maggiore incidenza di positivi sulla popolazione sono Borgo di Terzo (1,7 casi ogni mille abitanti), Ranzanico (1,6) e Calcio (1,5): ma in termini assoluti significa accertare soltanto 2 contagi, 8 nel caso di Calcio;fra i primi dieci Comuni per incidenza non c’è alcuna località che supera quota otto casi ogni mille residenti. Passando all’analisi dei valori assoluti, invece, ad accertare il maggior numero di positivi è Bergamo, con 21 casi fra il 22 e il 28 settembre. Seguono Calcio con 8 contagi, Treviglio con 7, Capriate San Gervasio con 6 e Bonate Sotto con 5. Sempre nell’ultima settimana ci sono 6 località bergamasche con 4 casi, 15 con 3 positivi, 26 i Comuni con 2 infezioni, 35 quelli con un solo contagio e, infine, 156 paesi a quota zero.

«MERITO DEI VACCINI, MA NON ABBASSIAMO LA GUARDIA»
Gli epidemiologi di Ats Bergamo parlano di «una leggera decrescita della curva epidemica». Non solo. Sottolineano anche come «il quadro si mantenga sempre su contenuti livelli di criticità, dovuti anche ai tassi in crescita di copertura vaccinale». Il report dell’ultima settimana fornito da Alberto Zucchi, Elvira Beato, Roberta Ciampichini, Giacomo Crotti del Servizio Epidemiologico Aziendale di Ats riporta segnali incoraggianti, segnali peraltro non scontati visto il periodo «delicato». Gli esperti da tempo indicano fine settembre come il primo vero banco di prova, periodo nel quale l’effetto rientro – alle attività lavorative, ma anche e soprattutto sui banchi di scuola – avrebbe potuto farsi sentire facendo lievitare i contagi. Per ora però, il temuto balzo in termini di nuovi casi non c’è stato. Merito, in primis, della campagna vaccinale: «I livelli di copertura a livello provinciale sono alti, grazie allo sforzo di tutti gli attori del sistema sanitario, sociosanitario e sociale del territorio bergamasco e agli alti livelli di responsabilità dei cittadini – sottolineano gli epidemiologi di Ats Bergamo -. L’ultima valutazione di copertura complessiva aggiornata a martedì evidenzia, infatti, come l’86,2% della popolazione target dai 12 anni in su si sia sottoposta ad almeno la prima dose di vaccino e l’ 81,4% abbia completato il ciclo vaccinale. Si tratta peraltro di percentuali in costante crescita, anche alla luce dell’incremento delle prenotazioni avute nell’ultima settimana a seguito del decreto del governo che estende l’obbligo del green pass ai lavoratori pubblici e privati». L’ottimismo delle ultime ore s’intreccia però con il costante monito a non abbassare la guardia. «Ribadiamo l’importanza di continuare a garantire un capillare tracciamento, anche attraverso la collaborazione attiva dei cittadini, per contenere i nuovi contagi – è l’invito degli esperti di Ats -.È indispensabile mantenere elevata l’attenzione ed applicare e rispettare i comportamenti raccomandati per limitare l’ulteriore aumento della circolazione virale. Una più elevata copertura vaccinale ed il completamento dei cicli di vaccinazione rappresentano gli strumenti principali per prevenire ulteriori recrudescenze di episodi di aumentata circolazione del virus sostenute da varianti emergenti con maggiore trasmissibilità».

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