Addio alla decana dei prof bergamaschi
Insegnò latino e greco al liceo Sarpi

Era la decana della scuola bergamasca. È morta, a 91 anni, la professoressa Bianca Maria Mariano, molto conosciuta in città per aver insegnato – in oltre quarant’anni dedicati alla scuola – latino e greco al liceo classico Sarpi.

Era la decana della scuola bergamasca. Raccolse, a suo tempo, l’eredità del professor Calzaferri, che la indirizzò all’insegnamento. È morta mercoledì 17 ottobre, a 91 anni, la professoressa Bianca Maria Mariano, molto conosciuta in città per aver insegnato – in oltre quarant’anni dedicati alla scuola – latino e greco al liceo classico Sarpi. Tra le folte schiere di studenti, molti adolescenti che, poi, si sono affermati nella vita professionale, a Bergamo e non solo. Non si era sposata e aveva dedicato la vita all’insegnamento e agli impegni culturali, continuati fino alla malattia, che l’aveva costretta al ricovero alla Clinica San Francesco, dove ora è allestita la camera ardente.

Abitava in via San Lazzaro, in una bella casa colma, ça va sans dire, di libri. Con la guida del parroco di Sant’Alessandro in Colonna, monsignor Gianni Carzaniga, aveva compiuto, nell’ultimo decennio, numerosi viaggi. Ogni anno, con un gruppo di amiche, raggiungeva l’amata Grecia. Lasciato il Sarpi oltre una ventina d’anni fa, si era impegnata all’Università di Bergamo e alla Cattolica di Milano, dove aveva retto un lettorato di latino per la cattedra del professor Luigi Castagna. Le sue giornate, in seguito, erano divise tra lezioni private e incontri con i suoi numerosissimi ex allievi. Coloro, come chi scrive, che sono stati in classe con la professoressa Mariano sanno che con lei non ci si annoiava mai. «Per me insegnare è sempre stato divertente – ci aveva ricordato pochi anni fa in un’intervista – sia al liceo sia in Università». Tra i molti pregi della professoressa ce n’era uno, raro tra i suoi colleghi: non era soltanto una docente rigorosa ed esigente che faceva studiare, ma forniva un metodo, lasciando una «forma mentis». Collaborò a lungo nella stesura di libri – «Il mito, la storia, la città», «Il canto, la sapienza, la città», «Il teatro, il discorso, la città» (Bulgarini) – con il collega Carlo Maria Pacati, altro storico docente del Sarpi, scomparso dodici anni fa.

Tra le sue numerose pubblicazioni, «Latine» (Marietti), il latino insegnato con l’approccio immediato ai testi; il seguito «Usus scribendi» (ancora Marietti); «Scuola e controscuola nell’Antica Roma» (Sansoni), nato all’epoca del Sessantotto, quando si parlava appunto di «contro scuola», una raccolta di testi che mostrava come si insegnava nell’antica Roma. Tra le traduzioni, «I sette contro Tebe», «Trachinie» e, per la stagione di prosa del Donizetti, «Edipo Re» e «Medea», in scena con la regia di Fabio Sonzogni. Tra le ultime fatiche, «Acqua, aria, terra, fuoco. Percorsi extra-vaganti fra testi del mondo classico» (Passepartout Edizioni). I funerali si terranno venerdì 19 ottobre alle 15 nella basilica di Sant’Alessandro in Colonna.

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