Addio mattoni, a Fara c’è la casa di paglia
Soluzioni bio a risparmio energetico

A Fara Gera d’Adda sta nascendo un esempio di bioarchitettura che riassume tutto quello che si può chiedere alla casa della vita: sostenibile, antisismica, durevole, con il materiale più sano ed economico che ci sia.

Si chiama Cork House e l’ha progettata il team di architetti di Quarzo Studio di Brescia. Il committente però è bergamasco. Si chiama Stefano Veronelli e per la sua casa ha scelto proprio la paglia e il legno, l’ha voluta con i profumi dei prati, dei boschi, degli alberi. Una casa che respira e fa respirare con materiali performanti tutti naturali. La paglia è a chilometro zero perché arriva dalle vicine cascine, è sostenibile perché è uno scarto agricolo e, contrariamente a quanto si potrebbe credere, è anche ignifuga perché la paglia pressata e intonacata non permette al fuoco di espandersi. La casa che sta sorgendo a Fara è costruita cercando di massimizzare l’utilizzo di materiali naturali per raggiungere le migliori prestazioni: è infatti una casa passiva ossia con fabbisogno energetico inferiore a 15 kilowatt al metro quadro l’anno. Per quanto riguarda i costi sono all’incirca pari a una casa tradizionale: incide tanto la progettazione più che la costruzione, ma poi, essendo casa passiva, non si hanno più costi.

«I materiali naturali impiegati per il progetto sono molti - spiega Veronelli - il vetro cellulare, il legno, la paglia, gli intonaci naturali, il sughero e i colori sono a base di minerali naturali». Le costruzioni in paglia prevedono un sistema portante in legno e un sistema di tamponatura: le balle di paglia, appunto. Paglia che arriva dalle cascine della zona, a km zero, mentre il legno proviene da foreste controllate e il sughero da produzioni certificate. È questo l’elemento che differenzia la Cork House dalle comuni case in legno: la paglia è un materiale naturale, organico ed anallergico, che migliora la qualità dell’aria in quanto non emette alcuna sostanza nociva come, ad esempio, la formaldeide. Poiché è traspirante, utilizzata in combinazione ad intonaci naturali, la paglia favorisce la regolazione dell’umidità e l’assenza di polveri. «L’isolamento termico dell’involucro - aggiunge Veronelli - è fondamentale per ridurre le perdite energetiche dell’edificio, permettendo un minor flusso di calore verso l’esterno e limitando il dispendio energetico per mantenere la temperatura interna. Le ampie vetrate permettono inoltre l’ingresso ai raggi solari d’inverno, poi schermati d’estate».

«Il progetto vuole essere un esempio per poter diffondere la cultura di un’edilizia più sostenibile - conclude Stefano Veronelli - e rompere il muro di diffidenza verso soluzioni naturali: questa la filosofia che ho condiviso fin dall’inizio con l’architetto Nino Franzoni e Quarzo Studio per poter dare il via al progetto».

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