Aggressione a Corte Franca, l’arrestato non risponde: «È provato»

Il gip si è riservato di decidere: Gramendola sarà sentito dal pm. Un amico è stato indagato per favoreggiamento.

È comparso martedì pomeriggio (9 novembre) davanti al gip Beatrice Parati – che si è poi riservata ogni decisione – il ventiduenne di Calusco d’Adda Giancarlo Gramendola, arrestato domenica per il tentato omicidio di Carlo Ferrandi, 32 anni, di Brembate, ancora gravissimo in ospedale dopo la violenta aggressione fuori dalla discoteca «Number One» di Corte Franca : il giovane non ha risposto alle domande del giudice.

«Il mio assistito ha deciso di non rendere per il momento dichiarazioni perché molto provato dalla vicenda – spiega l’avvocato Carlo Fontana –. La sua volontà è in ogni caso quella di collaborare per fare chiarezza su quanto accaduto e questo avverrà già nei prossimi giorni davanti al pm. Speriamo nel frattempo che le condizioni di Ferrandi migliorino».

Gramendola – già finito ai domiciliari l’anno scorso per un analogo pestaggio – sarebbe intervenuto perché conosceva un occupante dell’auto contro la quale si era scontrata quella di Ferrandi, ancora ricoverato a Brescia in condizioni gravissime. Intanto ieri è stato indagato per favoreggiamento un altro bergamasco di 22 anni che, interrogato dalla polizia dopo l’aggressione, aveva negato di conoscere il coetaneo.

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