Ancora isolati dalla frana di venerdì
Gli 80 di Mortesina non si arrendono

I residenti della frazione «separati» si organizzano per gestire attività lavorative e scuole. Lunedì l’intervento sull’area a rischio: durerà giorni.

A vista d’occhio la frana di Capizzone non sembra imponente, ma il rischio idrogeologico non va mai sottovalutato. Specie quando il meteo non offre che previsioni piovose. I quindici metri cubi di terra, sassi e vegetazione che venerdì mattina che hanno invaso la strada tagliando l’accesso alla frazione Mortesina rappresentano un problema concreto per gli 80 residenti, pochi ma determinati a non abbandonare la loro montagna. Certo per loro sono momenti di apprensione e disagio. La frana è caduta a metà della strada comunale che dall’incrocio con la provinciale si arriva alla frazione Mortesina dopo aver percorso un paio di chilometri. Se la previsione è di liberare la strada in pochi giorni, c’è chi deve fare subito i conti con la barriera dello smottamento perché la vita della frazione non si può certo fermare.

Sabato mattina in via Partigiani, vicino al parcheggio a pochi metri dal divieto di transito, abbiamo incontrato i due fratelli Sergio e Oscar Cortinovis, che insieme al padre Giampietro, gestiscono una ditta di termoidraulica che lavora in Valle Imagna e in tutta la Provincia. Tutti e tre abitano alla Mortesina. «Abbiamo due furgoni quindi, seppur con un po’ di disagio riusciamo a gestire il lavoro – hanno raccontato –. Certo da lunedì sarà più difficile perché ci sarà un movimento di camion e ruspe sulla strada, quindi dovremo partire presto da casa per parcheggiare e trasferire materiale e attrezzi da un furgone all’altro». Vicino al cartello del divieto è scesa dall’auto una donna di origine brasiliana. Spaesata ha chiesto cosa fare per deve andare dalla «nonna», un’anziana che accudisce. Ma l’auto non può passare e così, a passo veloce, si è avviata verso la frazione. Lavoro, salute e anche piccole e grandi commissioni sono condizionate dello smottamento. Michela Salvi domani mattina dovrà portare a scuola i suoi figli, un bambino alla scuola elementare a Capizzone e la ragazzina alle medie di Almenno San Salvatore e poi andare al lavoro a Ponteranica. «Per fortuna – ci confida – ieri pomeriggio (venerdì ndr) tornando dal lavoro ho lasciato al parcheggio la mia auto così lunedì con i miei figli andrò a piedi sino al parcheggio e da via Partigiani li porterò alle scuole e per poi andare al lavoro».

Con questo percorso interrotto, è comprensibile che gli occhi siano puntati al cantiere. Lunedì mattina l’impresa edile Masnada di Sant’Omobono inizierà i lavori di messa in sicurezza della parete franata e quindi della strada comunale. Le previsioni comunque parlano di alcuni giorni prima di ripristinare il tratto a rischio per via della frana, un centinaio di metri. Potranno transitare solo i pedoni. Inoltre è stata definita una corsia di emergenza per i mezzi di soccorso.

Segni di distacco

Il divieto di transito è stato emesso con una ordinanza dal sindaco di Capizzone Alessandro Pellegrini dopo il sopralluogo effettuato venerdì con i tecnici dell’Utr regionale insieme al geologo e al tecnico comunale. Questi hanno verificato che il versante della frana è molto ripido e mostra evidenti segni di distacco con la possibilità di ulteriori crolli di materiale sulla carreggiata. Così il sindaco supportato dai pareri tecnici ha ritenuto necessario l’immediata chiusura al transito della strada e a tutela dell’incolumità delle persone. «È stata una scelta condivisa da tutti poiché persiste il pericolo di distacco del materiale franoso con caduta sulla sede stradale - ha dichiarato il sindaco - Certo il divieto di transito crea disagio ai cittadini della frazione: dovranno armarsi di tanta pazienza, speriamo per il minor tempo possibile, nell’affrontare questa situazione. Per ogni problema per i nostri cittadini c’è piena disponibilità da parte del Comune».

© RIPRODUZIONE RISERVATA