Assegno unico per i figli: lo «stacco» da metà marzo

Pagamento degli arretrati per chi fa domanda entro giugno. Importi minimi per chi lo richiede senza Isee o con Isee oltre i 40 mila euro.

A partire da metà marzo, alle famiglie che ne hanno fatto richiesta, arriverà il primo assegno unico universale (Auu) per figli a carico. Verrà accreditato direttamente dal’Inps sul conto corrente indicato nella richiesta che va presentata a decorrere dal primo gennaio di ogni anno. Per le domande presentate entro il prossimo 30 giugno, l’Auu spetta con tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo.

Il nuovo bonus è attribuito mensilmente, in base all’Indicatore della situazione economica equivalente (Isee) in corso di validità e riguarda tutte le famiglie (dipendenti, autonomi e disoccupati) con figli a carico. L’Auu non concorre alla formazione del reddito complessivo, non assorbe né limita gli importi del bonus asilo nido, è compatibile con altre misure in denaro a favore dei figli a carico ed è compatibile con il Reddito di cittadinanza. Può essere richiesto anche in assenza di Isee o con Isee superiore i 40mila euro, in questi casi saranno corrisposti gli importi minimi

L’assegno è modulato in modo progressivo e varia da un massimo di 175 euro/mese a figlio a un minimo di 25 euro. Per i nuovi nati dal marzo 2022, l’Auu spetta dal settimo mese di gravidanza. Gli importi per ciascun figlio sono maggiorati per i nuclei numerosi (dal terzo figlio), madri di età inferiore a 21 anni, nuclei con quattro o più figli, genitori entrambi titolari di reddito da lavoro, figli affetti da disabilità (senza limiti di età). Gli assegni più cospicui riguardano gli Isee fino a 15mila euro. Nel caso dei primi due figli minorenni, 175 euro/mese a figlio; oltre Isee 15mila, l’assegno si riduce gradualmente fino a 50 euro con Isee pari o superiore a 40.000 euro.

Per ogni figlio maggiorenne fino al compimento del ventunesimo anno di età (a patto che vadano a scuola, facciano tirocinio, servizio civile o siano disoccupati) l’assegno (con Isee fino a 15mila euro) è pari a 85 euro/mese, che decresce fino a 25 euro al crescere dell’Isee pari o superiore a 40.000 euro. Capitolo maggiorazioni. Dal terzo figlio il plus è di 85 euro mensili; con Isee superiori ai 15mila, si scende sino a 15 euro (Isee pari o superiore a 40mila euro).

Stesse maggiorazioni mensili (indipendentemente dall’Isee) per i figli con disabilità minorenni: 105 euro (non autosufficienti), 95 euro (disabilità grave) e 85 euro (disabilità media). Per i figli con disabilità maggiorenni (entro compimento 21 anni) la maggiorazione è di 80 euro/mese. Per ciascun figlio disabile di età pari o superiore a 21 anni, l’assegno mensile passa da 85 euro (Isee fino a 15mila euro), a 25 euro (Isee pari o superiore a 40mila euro). Maggiorazione di 20 euro/mese per ciascun figlio alle madri di età inferiore a 21 anni. Con entrambi i genitori al lavoro, maggiorazione per ciascun figlio minore di 30 euro mensili; con Isee superiori ai 15mila euro, l’assegno si riduce gradualmente fino ad annullarsi con un Isee pari o superiore a 40mila euro. Maggiorazione forfettaria (per i primi tre anni) di 100 euro mensili per le famiglie con quattro o più figli e con Isee non superiore a 25mila euro (c. d. clausola di salvaguardia che cesserà dal 1/3/2025).

La domanda può essere presentata: accedendo dal sito dell’Inps (www.inps.it) al servizio «Assegno unico e universale per i figli a carico».

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