Atalanta-Fiorentina del 25 aprile
Arrivano nove Daspo per i tifosi

I provvedimenti di interdizione allo stadio sono stati inflitti a quattro a ultras atalantini e cinque a quelli viola. Le motivazioni della Questura.

Nove tifosi, tra atalantini e fiorentini, sono stati raggiunti nei giorni scorsi da altrettanti Daspo, cioè divieti di accedere a manifestazioni sportive, emessi dalla questura di Bergamo: per sei di loro, un atalantino e cinque tifosi della Fiorentina, il provvedimento è stato deciso in relazione ai disordini avvenuti in occasione della partita Atalanta – Fiorentina – del 25 aprile di quest’anno, mentre altri tre atalantini sono finiti nei guai – secondo quanto ricostruito – perché ritenuti responsabili del lancio di tre bombe carta nelle vicinanze della questura di via Noli nella notte tra il 3 e il 4 maggio. Oltre al provvedimento amministrativo per tutti i coinvolti è scattata anche la denuncia a piede libero: per questi ultimi tre per i reati di danneggiamento, minaccia aggravata e detenzione di materiale esplodente, mentre per gli altri per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale, oltre che per violazione della normativa di sicurezza negli stadi.

In particolare i primi a finire nei guai sono stati i sei ultras collegati ai disordine della partita del 25 aprile: D. M., 44 anni, atalantino, avrebbe cercato secondo quanto ricostruito dagli investigatori della Digos di attaccare i tifosi fiorentini mentre stavano passando in piazzale Oberdan. L’intervento delle Forze dell’ordine aveva però permesso di sventare l’aggressione; M. B., 32 anni, fiorentino, nello stesso momento e luogo avrebbe lanciato invece un fumogeno contro gli ultrà nerazzurri. Quattro ultras fiorentini invece nei guai ci sono finiti a causa degli scontri avvenuti all’interno del settore ospiti dello stadio, appunto tra la loro tifoseria e gli agenti di polizia: si tratta di R. M., 32 anni, B. C., pure trentaduenne, L. C., appena diciannovenne, e di R. M., 30 anni.

A seguito di questi disordini, gli uomini della Digos avevano fatto scattare i consueti accertamenti anche grazie alle riprese video, nel tentativo di identificare tutti i coinvolti e, dopo alcuni giorni, erano entrati in azione con un blitz: più esattamente la mattina del 3 maggio avevano perquisito le abitazioni di 8 ultras atalantini. In quel contesto gli agenti avevano anche scoperto, nel bagagliaio dell’auto di D. A., 29 anni, tifoso atalantino, una bomba carta e lo avevano arrestato per detenzione illecita di materiale esplodente. Mentre il giovane era trattenuto nelle celle di sicurezza della questura, in attesa della direttissima in programma per il giorno dopo, 4 maggio, nelle vicinanze erano state fatte esplodere tre bombe carta, fortunatamente senza particolari conseguenze se non il cerchione di un’auto danneggiato. Il 29enne, processato, era stato inizialmente messo all’obbligo di firma, ma il giudice a giugno aveva accolto la tesi difensiva di derubricare il reato in semplice omessa denuncia di materiale esplodente: era stato quindi condannato a 30 giorni di arresto, con pena sospesa. Le indagini erano però proseguite nel tentativo di individuare gli autori delle tre esplosioni; alla fine per gli investigatori si sarebbe trattato di altri tre atalantini e più esattamente di M. P., di 25 anni, F. P., suo coetaneo, e di E. C., 26 anni. Anche a loro quindi nei giorni scorsi è stato notificato il Daspo.

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