Bergamo, il futuro dell’Hotel Commercio
Un albergo a 4 stelle nel cuore della città

A gennaio la Fondazione Istituti educativi sceglierà l’operatore per far rinascere la struttura di via Tasso. Arrivate 17 proposte, in lizza 4-5. Si va verso un complesso con 70-100 camere. Lavori per 5 milioni di euro.

Forse è la volta buona. Dopo 15 anni (e passa) dalla sua chiusura c’è vita dalle parti dell’Hotel Commercio di via Tasso. A gennaio la Fondazione Istituti educativi, proprietaria del complesso, sceglierà l’operatore che dovrà occuparsi del rilancio della struttura.

L’avviso di manifestazione d’interesse pubblicato nei mesi scorsi ha raccolto un buon successo: hanno risposto in 17 tra operatori locali e non, marchi nazionali e catene internazionali, alcune tramite operatori immobiliari nostrani. La Fondazione ha così concesso 15 giorni di proroga rispetto alla scadenza originaria del 31 ottobre, arrivando nelle scorse settimane a una definizione della rosa delle migliori proposte. Bocche cucite considerato il momento molto delicato, ma al vaglio ci sarebbero 4-5 proposte di catene alberghiere o immobiliari del settore. Tra queste verrà scelto l’operatore che dovrà occuparsi di recupero, rilancio e gestione dell’immobile, con modalità ancora da definire. Di certo la proprietà rimarrà in capo alla Fondazione Istituti educativi e i lavori non saranno inferiori ai 5 milioni di euro.

Lo scenario di massima è quello di una struttura alberghiera a 4 stelle con 70-100 camere e spazi per congressi. Il permesso di costruire è stato rilasciato da Palafrizzoni almeno un anno fa, sulla scorta del progetto che il precedente Cda della Fondazione aveva assegnato a Domenico Egizi. Dal punto di vista burocratico l’iter è praticamente chiuso: resta da scegliere l’operatore, definire le modalità di gestione future della struttura e partire con i lavori. Tutti passaggi che la Fondazione intende compiere nei prossimi mesi.

In realtà le strutture interessate da recupero e trasformazione vanno oltre il vecchio Hotel Commercio, chiuso nel 2004 e che si sviluppa su 1.341 metri quadri distribuiti su piano terra, tre piani e uno interrato, oggetto delle prime ipotesi di recupero incentrate su un numero massimo di 60 stanze. In prima battuta la Fondazione ha sì messo a disposizione in via preferenziale l’ex albergo, ma insieme ai 2.947 metri quadri dell’ex Archivio di Stato, l’edificio che si sviluppa in parallelo a via Tasso ma verso via Camozzi: ha caratteristiche simili all’ex albergo, con in più un piano ammezzato.

I due edifici insieme arrivano a 4.288 metri quadri. Ma nel caso qualche operatore avesse intenzione di ampliare l’orizzonte dell’intervento, a disposizione ci sono i 230 metri quadri su tre piani di un blocco adiacente la chiesa di Santo Spirito e i 583 (dal primo al quarto piano) del civico 90 di via Tasso, l’immobile vicino all’ex hotel. In questo modo la superfice disponibile arriva a 5.101 metri quadri. Nel frattempo la Fondazione ha provveduto a restaurare i 203 della propria sede, escludendoli quindi dalla possibile trasformazione alberghiera. Nella scelta dell’operatore avrà grande importanza anche la futura destinazione dei due chiostri presenti nel complesso: quello piccolo che dà verso la chiesa di Santo Spirito e quello grande che collega le vie Tasso e Camozzi attraverso il passaggio Canonici lateranensi. Ancora qualche settimana e il futuro di questa parte di via Tasso sarà più chiaro (le foto sono di Yuri Colleoni).

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