Carrara, cala il sipario su Peterzano
La mostra non sarà prorogata

La chiusura, come previsto, il 18 maggio proprio nel giorno della fase 2 dei musei: «La realtà ci impedisce di esaudire i nostri desideri».

«Avremmo voluto annunciarvi una proroga per la mostra Tiziano e Caravaggio in Peterzano, ma abbiamo a che fare con una realtà, diversa da tutte le altre vissute a oggi, che ci impedisce di esaudire questo vostro e nostro desiderio»: com’era oggettivamente prevedibile, il 18 maggio, come da programma, calerà definitivamente il sipario sulla sfortunata mostra dell’Accademia Carrara. Certo fa un effetto straniante pensare che i Peterzano, i Tiziano e i Caravaggio, siano sempre stati lì, a luci spente, nella vana attesa di spettatori, per tutta la durata del lockdown, per poi ripartire da Bergamo proprio il giorno che darà inizio alla fase 2 dei musei e dei luoghi della cultura, con tutte le incertezze su tempi e modi con cui potranno tornare ad accogliere i visitatori.

«Davvero impossibile pensare a una proroga, per varie ragioni: l’incertezza delle prossime settimane e l’insostenibilità economica - prosegue laconica la nota della Carrara - Le mancate entrate, dovute alla chiusura della mostra in questo periodo tanto difficile per tutti e, in particolare, per Bergamo, insieme a un extra budget da stanziare in caso di prolungamento (si pensi alla normale amministrazione della gestione di un’esposizione - tra assicurazioni, guardiania, etc - così come alle misure straordinarie da adottare, causa emergenza sanitaria), ci impediscono di avere margine di movimento».

Peccato davvero per una mostra «coraggiosa», con cui la Carrara aveva scelto di lasciare la «comfort zone» dei maestri già noti e celebrati, per accendere per la prima volta i riflettori su un artista come Peterzano che, schiacciato tra i due astri del suo maestro Tiziano e dell’allievo Caravaggio, era fino ad oggi rimasto nell’ombra: «Si tratta di un grosso sacrificio culturale – sottolinea il direttore della Carrara Cristina Rodeschini - di un grandissimo dispiacere per un progetto così ricco e articolato, e che aveva preso il via con un notevole successo di critica e di visitatori. D’altra parte mi sono confrontata anche con altre realtà nazionali e le mostre di medio taglio stanno tutte chiudendo i battenti, soprattutto nell’incertezza di quale sarà il prossimo futuro dei musei e delle mostre». Dunque era scritto nel destino di Peterzano di dover attendere ancora per riconquistare il posto che merita nella storia dell’arte? Forse non tutto è perduto. I grandi prestiti internazionali faranno ritorno ai rispettivi musei, ma chi lo vorrà potrà fare visita alle opere di Peterzano custodite in Lombardia. E poi alla Carrara non ci si arrende: «La mostra è stata oggetto di un’ampia documentazione fotografica e video che condivideremo presto con il pubblico - prosegue Rodeschini - sperimentando progetti, strumenti e modalità differenti per dare ad essa continuità e diffusione. Insieme al catalogo edito da Skira, saranno strumenti fondamentali per far conoscere il progetto espositivo a coloro che non ne hanno potuto godere». Chiuso a malincuore il capitolo Peterzano, in questi giorni alla Carrara si sta affrontando anche il nodo della riapertura al pubblico delle sale del museo ma al momento non c’è alcuna certezza, nemmeno sulla data del 18 maggio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA