Coronavirus, crescono i ricoveri
In Bergamasca come a fine ottobre

I 262 pazienti Covid di martedì 16 febbraio sono il dato più alto da mesi. Numeri analoghi all’inizio della seconda ondata.

È l’equazione elementare della pandemia: più contagi, più ricoveri. La matematica del virus non fa sconti a Bergamo in questa recrudescenza che s’è spalancata da inizio mese, e le due curve – quella epidemiologica e quella sanitaria – disegnano lo stesso andamento sinuoso: prima s’alza la curva dei nuovi casi e poi, a distanza breve, anche quella dei posti occupati negli ospedali. Il dato che spicca, fotocopia della riflessione epidemiologica, è che i numeri dei pazienti Covid sono tornati esattamente sui livelli di fine ottobre. Più precisamente: saliti ieri a 262 i posti letto occupati in Bergamasca, s’è praticamente eguagliato il dato del 30 ottobre quando i pazienti erano 261; guardando ai soli malati nelle rianimazioni, 32 ieri, siamo a una decina in più rispetto ai 22 del 30 ottobre, ulteriore campanello d’allarme. Non un bel segno, perché quei giorni scrissero l’innesco dell’impennata più critica della seconda ondata che – seppur imparagonabile allo tsunami patito a Bergamo in primavera – ha frenato decisamente il flusso delle attività ordinarie, tra chirurgia e attività ambulatoriali.

Per cercare di capire quel che potrebbe succedere ora, è utile ricordare quel che accadde allora. Il 23 ottobre, un venerdì, la Regione chiese agli ospedali una graduale riduzione delle attività di chirurgia ordinaria, input propedeutico ad affrontare l’incessante mareggiata di nuovi pazienti Covid. E fu sostanzialmente da lunedì 26 ottobre (data d’inizio del grafico) che tutte le strutture si adeguarono, ritornando nella stessa trincea sperimentata per la prima volta in primavera. Sempre più ripide, le due curve hanno toccato picchi in momenti diversi. Quella dei contagi, secondo la traiettoria disegnata dalla media mobile dei contagi (indicatore che serve ad anestetizzare le oscillazioni di giornata), ha trovato l’apice il 10 novembre raggiungendo quota 274; ha poi oscillato attorno a quella linea per una decina di giorni, prima di avviare un lungo calo. La parabola dei ricoverati in Bergamasca, secondo quanto comunicato dagli ospedali, ha vissuto un plateau a ridosso degli 800 posti occupati tra 19 e 25 novembre, imboccando poi la strada della discesa: 689 pazienti a fine novembre, 431 a metà dicembre e 239 a inizio 2021, quando la contrazione ha iniziato a essere lentissima, sino a indicare ora la direzione della risalita. Per quanto riguarda le terapie intensive bergamasche l’apice si ebbe tra 22 e 29 novembre, costantemente tra i 90 e i 96 posti occupati.

Di fronte ci sono 20 giorni cruciali

Guardando all’insegnamento passato, di fronte ci sono circa venti giorni cruciali. Iniziata la discesa e toccato il punto più basso della seconda ondata ospedaliera fino ai 173 ricoverati bergamaschi del 6 febbraio, il rimbalzo è stato tuttavia immediato; è proprio in questo inizio di febbraio che la curva epidemiologica e quella medica si legano: dal 3 febbraio, la media mobile dei contagi ha ricominciato a salire; tempo tre giorni, appunto, e anche la parabola dei pazienti Covid è stata calamitata verso l’alto; negli ultimi sette giorni i pazienti sono cresciuti di un terzo, dai 199 del 9 febbraio al 262 di ieri. C’è una differenza, tra l’altro, di qui ai prossimi mesi: l’ospedale alla Fiera, tornato operativo il 2 novembre e svuotatosi il 26 gennaio, ora non si potrà più utilizzare; va però ricordato che nella seconda ondata Bergamo ha accolto soprattutto malati da fuori provincia.

A livello lombardo, l’escalation autunnale di ricoveri aveva portato a una media giornaliera di oltre 9 mila ricoverati dal 17 al 25 novembre, con un picco di 9.340 il giorno 22; tra 18 e 30 novembre, invece, i posti letto occupati nelle terapie intensive furono stabilmente oltre 900. La discesa regionale ha raggiunto il minimo di pazienti il 4 gennaio, quando sono diventati complessivamente 3.711, e da lì s’è aperto un saliscendi per più di un mese: ieri s’è valicata di nuovo la soglia dei 4 mila ricoverati, che non si toccava dal 22 gennaio; soprattutto, l’incremento di 128 pazienti nelle ultime 24 ore è il più consistente dal 18 novembre. Guardando all’intera regione, la crescita di ricoverati nell’ultima settimana (erano 3.916 il 9 febbraio) è stata invece del 3,83%: vuol dire che in Bergamasca, sempre negli ultimi sette giorni, i ricoverati sono cresciuti in proporzione otto volte più rapidamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA