Corsa all’immunità nella Bergamasca
«È già prenotato il 50 % degli slot»

All’Asst Papa Giovanni: 2.555 posti occupati fino al 22 gennaio per i vaccini anti-Covid. La Bergamo Est: finiamo il 18 gennaio.

Si accelera: sabato altri 12 mila vaccini somministrati in Lombardia e si arrivati a quota, all’avvio della campagna, 58.500, su 153.720 dosi del prodotto Pfizer consegnate al 7 gennaio. In tutta Italia, secondo il report aggiornato costantemente da Aifa, Agenzia italiana del farmaco, su 908.700 dosi consegnate ne sono state inoculate oltre la metà, 512.824, e la Lombardia sta recuperando posizioni, raggiungendo oltre il 30% delle dosi ottenute e già inoculate.

Una «spinta» all’accelerazione, a chiare lettere, fino al 50% in più, è arrivata anche dal direttore generale del Welfare regionale, Gianmarco Trivelli. Quindi la corsa verso l’immunità di gregge vede in pista a ritmi sostenuti anche le realtà bergamasche: si è nella fase che prevede la vaccinazione di personale ospedaliero pubblico e privato e delle Rsa, degli ospiti delle case di riposo, dei medici di base e pediatri, dei dipendenti Ats, Areu ed enti di soccorso. Quindi seguirà la vaccinazione della popolazione ultraottantenne del territorio.

All’Asst Bergamo Est, che conta in totale circa 2.600 dipendenti e che sabato ha avviato anche la somministrazione ai medici di base e i pediatri (ad Alzano ieri vaccinate anche 84 persone delle Croci) è già coperta buona parte del personale: «Abbiamo fatto davvero molti sforzi, ma contiamo di poter arrivare a completare, con la prima dose, le somministrazioni per i dipendenti entro il 18. Poi ci saranno i richiami – sottolinea il direttore sanitario dell’Asst Gabriele Perotti – Sono oltre 1.200 i vaccini somministrati finora, ma con le dosi non abbiamo problemi: per qualche inghippo nelle consegne, abbiamo ricevuto più di quanto stabilito come fabbisogno, perché sono state fatte consegne anche a Piario e a Seriate, mentre lo stoccaggio da noi indicato era solo Alzano. Abbiamo ricevuto almeno due vassoi in più (oltre un migliaio di dosi per vassoio ndr), ma verranno comunque utilizzati, non ci saranno sprechi. Stiamo attendendo ancora i quantitativi necessari da alcune Rsa, entro il 15 alle case di riposo verranno distribuite almeno 2.600 dosi. Abbiamo messo in campo tutti i vaccinatori a disposizione, oltre a 8 medici extra in più, tra i quali direttori medici di presidio, un infettivologo, i medici della medicina del lavoro. E abbiamo già raccolto 5 adesioni ai nostri avvisi per reclutare altri medici. Se ne arrivassero altri, grazie al reclutamento nazionale, potremo marciare ancora più veloci». L’adesione, all’Asst Bergamo Est, risulta piuttosto elevata: finora si viaggia oltre il 76% e con le prossime sedute si conta aumenti ancora. Per quanto riguarda l’Asst Bergamo Ovest gli aggiornamenti sulla campagna si avranno solo lunedì.

All’Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo, intanto, la partecipazione si annuncia massiccia: già occupato il 50% degli slot disponibili fino al 22 gennaio (la prossima settimana è già piena), per un totale di 2.555 prenotazioni già programmate. Ogni seduta giornaliera, al Papa Giovanni, prevede almeno 228 vaccinazioni, ma si punta ad arrivare a 300. Delle 4.680 dosi ricevute il 4 e il 7 gennaio, all’Asst Papa Giovanni ne sono state somministrate 1.267 e agli «spoke» esterni consegnate 1.620. Sabato prossimo, nuova seduta ancora dedicata ai medici di base e pediatri, mentre domenica 10 gennaio si parte con la vaccinazione dei dipendenti Ats. «Il nostro personale farà riferimento alle singole Asst di riferimento dal punto di vista territoriale – rimarca il direttore generale Ats Massimo Giupponi –. Intanto, per quanto riguarda l’adesione complessiva delle diverse realtà interessate, ovvero medici di base, Usca, Rsa e strutture private, da un primo riscontro abbiamo una media ben sopra l’80%. Non abbiamo ancora il quadro completo delle Asst. Questa settimana avremo appuntamenti importanti con i rappresentanti dei medici di medicina generale per l’accordo per la vaccinazione della popolazione e la verifica sull’utilizzo anche degli ambulatori dei medici per la somministrazione, oltre ai centri esterni già usati per l’antinfluenzale o le eventuali “primule” se ci verranno assegnate. Sono 76 mila gli anziani ultraottantenni che andranno vaccinati: riteniamo che il sistema di chiamata possa passare da una convocazione del proprio medico di base, anche se su questo dovremo avere confronti. Per i vaccini Moderna siamo in attesa di indicazioni e ragguagli: non conosciamo ancora tempi e modalità di consegna né abbiamo indicazioni, al momento, dalla Regione. È ragionevole pensare che, a differenza delle dosi Pfizer, non essendoci problemi di conservazione, le partite possano essere consegnate periodicamente all’Ats e poi da noi distribuite».

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