Covid, tutti dimessi dall’ospedale in Fiera
Diventerà un ambulatorio per i guariti

La storia dell’ultima paziente dimessa, Carla, 71 anni, dopo ben 78 giorni di ricovero per il covid.

L’ospedale da campo dell’Associazione nazionale alpini da sabato non ha più degenti. L’ultima, Carla Spelgatti, 71 anni, di Scanzorosciate, ha lasciato il modulo gestito da Emergency in mattinata per essere trasferita in una struttura riabilitativa della Valle Seriana. Da domenica lo spazio per la terapia intensiva, aperto il 6 aprile in uno dei padiglioni della Fiera di Bergamo, inizia la sua trasformazione in grande ambulatorio di follow-up – e cioè per gli esami di controllo - riservato ai pazienti Covid dimessi dal «Papa Giovanni» e dallo stesso presidio sanitario avanzato dell’Ana che ne è una costola.

È una bella notizia, perché è uno dei segnali che l’emergenza si sta attenuando. La struttura era stata infatti realizzata per dare respiro agli ospedali bergamaschi, dove il numero di letti di terapia intensiva non era sufficiente a far fronte alle richieste. Gli alpini dell’Ana, insieme a quasi 300 volontari accorsi tramite Confartigianato e Curva Nord dell’Atalanta, l’avevano tirata su in una decina di giorni. Contava 142 posti letto, ma - perché fortunatamente non ce n’è stato bisogno - non è mai entrata a pieno regime: una cinquantina al massimo i degenti ricoverati contemporaneamente.

Già da domenica potrebbero cominciare i primi lievi ritocchi per adibirlo ad ambulatorio. «Si tratta di spostare alcuni pannelli –spiega Sergio Rizzini, direttore generale della Sanità Ana -, poi da lunedì procederemo con la sanificazione, che richiederà un paio di giorni. Penso che dalla metà della prossima settimana potrebbe già essere attivo. Verrà trattata una decina di pazienti al giorno. I macchinari e le attrezzature della terapia intensiva resteranno qui, perché questa struttura deve essere repentinamente in grado di riconvertirsi in ospedale, qualora ce ne fosse bisogno».

Si paventa una nuova ondata in autunno ed è per questo che potrebbe rimanere aperto sino a fine anno, ben dopo il termine di requisizione degli spazi della Fiera e cioè il 31 luglio, data di fine emergenza stabilita per ora dal governo. Venerdì c’erano ancora dieci degenti, sabato mattina solo la signora Carla, che ha lasciato un ospedale dopo 78 lunghi e tribolatissimi giorni alla volta dell’istituto riabilitativo Cardinal Gusmini di Vertova.

«È stato un calvario per lei e per tutti noi - dice emozionatissimo il marito Mario Arcangeli, originario di Sarnico -. Si è ammalata il 26 febbraio e il 6 marzo abbiamo dovuto ricoverarla al Papa Giovanni. È rimasta nel reparto di terapia sub-intensiva per quasi due settimane, sembrava che potesse uscire nel giro di pochi giorni, invece dopo un timido, breve miglioramento, tutto è precipitato».

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