Decreto semplificazioni, ecco le novità
Autovelox nei quartieri e bici contromano

Le nuove misure in corso di approvazione a Roma sono anche allo studio di Palazzo Frizzoni. L’assessore Zenoni: «Dal governo scelte coraggiose. Bene le proposte sulla mobilità dolce».

Oggi vengono posizionati su strade di una certa categoria o dove le carreggiate sono separate, pensiamo a via Carducci o Autostrada. Ma gli autovelox, potenzialmente, potranno essere collocati ovunque, anche nei quartieri, previa autorizzazione del prefetto.

Lo stabilisce il decreto Semplificazioni, la cui conversione è in corso tra Camera e Senato, che prevede importanti modifiche al Codice della strada. «Questo governo sta dimostrando coraggio, andando a colmare un ritardo rispetto agli altri Paesi europei» commenta l’assessore alla Mobilità del Comune di Bergamo Stefano Zenoni.

Che vede l’introduzione degli autovelox come «possibilità in alcuni contesti, per lavorare sul tema della sicurezza, non in modo vessatorio». Al momento è proibito posizionare postazioni automatiche per controllare la velocità. Questo via libera del governo, se sarà confermato come dovrebbe da naturale iter legis, darà ai Comuni e ai comandi di Polizia locale ampio margine operativo e sanzionatorio in tutte «le strade urbane di quartiere».

A Palafrizzoni un piano operativo non è ancora stato stabilito, «stiamo facendo approfondimenti» accenna l’assessore alla Sicurezza Sergio Gandi.

Le novità non riguardano solo l’apertura agli autovelox diffusi. La nuova norma consente ai dipendenti dei Comuni e delle società per la gestione della sosta di fare multe. Così come ai dipendenti delle società municipalizzate o delle imprese per la raccolta rifiuti, ma solo nei casi «connessi all’espletamento delle predette attività». Sarebbe possibile solo con «tecnologia digitale e strumenti fotografici» da parte di persone senza precedenti penali e dopo il superamento «di un’adeguata formazione».

Il decreto punta a facilitare la mobilità dolce, in continuità con l’introduzione delle corsie ciclabili, arrivate per rispondere alle nuove esigenze generate dall’emergenza Covid-19. È nuova la possibilità per i ciclisti di pedalare in contromano, in quella che viene definita «corsia ciclabile a doppio senso ciclabile», in Zone 30 o Ztl. E ancora, la strada urbana ciclabile dove le bici hanno la priorità: con un’unica carreggiata, banchine pavimentate e marciapiedi, limite di 30 km/h. Sulla via preferenziale data ai velocipedi, Zenoni si dice favorevole: «Come Anci, insieme ai Comuni di Milano, Parma, Rimini e Torino, per citarne alcuni, abbiamo inviato proposte sul tema della mobilità dolce, in buona parte contenute nel decreto.

Alcune novità sono rilevanti, come la possibilità di posizionare telecamere per controllare non solo l’orario di ingresso, ma anche di uscita dalle Ztl; penso al delicato tema del carico scarico o ai turisti, in generale a chi può accedere solo in finestre orarie». L’altro tema che Zenoni ritiene sostanziale è quello ciclabile e in particolare «il poter introdurre la casetta avanzata (ovvero uno spazio riservato alle bici, posto davanti alla linea di stop per i veicoli a motore in caso di incrocio con semaforo ndr) anche con la presenza delle corsie ciclabili, che abbiamo realizzato, e non solo con le piste ciclabili. Consente di migliorare la sicurezza».

Sulle novità in arrivo col decreto, l’Automobile club Bergamo è invece dubbioso: «Ridurre la velocità è positivo, ma tutti devono fare la loro parte, vediamo invece come i ciclisti non rispettino le regole – commenta il presidente Valerio Bettoni –. Rispetto agli autovelox fissi anche nei quartieri non sono né contro né a favore, può essere sì una trappola per far cassa, ma dipende sempre dallo spirito con cui si introducono questi strumenti»

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