Eroina gialla, allarme anche a Bergamo
Scadente e low cost: giovani a rischio

In Veneto ha già causato vittime, ora è diffusa anche in città. Letale il mix di principio attivo e altre sostanze.

«No, non è vero che è meglio. Anzi, è davvero pessima». Servizio dipendenze dell’Ats di via Borgo Palazzo: di qui passa anche chi questa «nuova» droga l’ha provata. Quella che gli spacciatori, soprattutto nigeriani, vendono come fosse la migliore sul mercato dello spaccio. Ma che chi la usa definisce senza mezzi termini «pipì di gatto». È l’eroina gialla e quando si parla di questo tipo di stupefacente ormai diffuso in tutto il Nordest – dove si sono registrate anche delle morti – e che sta iniziando a far paura anche a Bergamo, è giusto virgolettare il termine «nuova». Perché tale non è. A partire dal colore, un giallo paglierino, che è tutt’altro che voluto.

Lo sa bene Marco Riglietta, direttore dell’Unità dipendenze dell’Asst Papa Giovanni XXIII, quello che prima si chiamava Sert e oggi Serd, perché ora aiuta persone con dipendenze di tutti i generi, non soltanto dalle droghe. «È eroina normale – spiega il tossicologo – e il fatto che sia diversa o nuova è un po’ una bufala. Semplicemente ciò che muta sono la lavorazione e l’iter prima dell’arrivo sulle piazze dello spaccio italiane, Bergamo compresa. Fino a qualche tempo fa infatti l’eroina pura prodotta in Afghanistan veniva poi esportata in Turchia per essere “lavorata” perché lì i chimici sono da sempre considerati più bravi. Da qualche tempo, per motivi anche socio-politici che non sto qui a riferire perché poco inerenti il tema, non è più così e l’eroina viene lavorata diciamo direttamente sul posto d’origine con dei diversi solventi». Con conseguenze sulle caratteristiche di questa droga e, appunto, anche sul colore: se l’eroina detta «brown sugar» (in italiano: zucchero marrone) è meno raffinata, quella gialla lo è di più, mentre la bianca è considerata più pura. In sé, dunque, l’eroina gialla è pericolosa quanto la bianca.

Allora perché questo allarme? Di fatto una dose di eroina gialla contiene in primis il principio attivo di questo stupefacente che – gialla o bianca – è comunque cresciuto col passare degli anni e con il «ritorno» sulla piazza dell’eroina, «anche per far fronte a una richiesta arrivata dal mercato», spiega Marco Riglietta. Un principio attivo che può arrivare al 50% rispetto all’1% di anni fa, mescolato con altre droghe artificiali, oppioidi o allucinogeni, come i «fentanili»: un mix eccessivo di queste sostanze può trasformare questa eroina in un killer, com’è avvenuto in alcune zone del Veneto dove alcuni tossicodipendenti sono morti per overdose. In alcune province del Nordest è infatti scattata l’allerta diramata dal Servizio sanitario nazionale. «Bergamo per il momento non è fortunatamente presente – evidenzia il direttore dell’Unità dipendenze cittadina –, anche se l’uso dell’eroina gialla è attestato anche da noi e al Serd si rivolgono persone che ne hanno fatto uso, lamentandosi per la scarsa qualità». Il prezzo è a volte inferiore, ma non necessariamente perché appunto variano quantità e composizione delle dosi.

«A volte la prima dose viene regalata, oppure gli spacciatori ne vendono a prezzi bassi e sto parlando di anche soli 5 o 10 euro: è un triste sistema di mercato che consente loro di accaparrarsi un cliente nuovo – racconta Enrico Coppola, presidente della Comunità Aga di Pontirolo Nuovo, che ospita una cinquantina di giovani che stanno seguendo un percorso per uscire dalle dipendenze, di cui quattro quattordicenni –. Quando poi l’acquierente diventa dipendente, allora lo spacciatore inizia ad aumentare i costi a suo piacimento: tanto ormai lo ha in scacco. Del resto l’eroina è la droga regina per creare dipendenza. In ogni caso il prezzo di una dose varia dai 10 ai 20 euro: molto poco rispetto a quanto costava anni fa, durante il boom dell’eroina. Per questo la fascia dei giovanissimi è quella più a rischio. «Oggi raramente viene iniettata – aggiunge ancora Coppola –: viene sniffata oppure fumata. Le conseguenze per il fisico sono davvero devastanti. Inizialmente si prova quello che in gergo viene definito “effetto flash”, con euforia. Ma questo dura pochi minuti. Poi si arriva a una sorta di collasso fisico e mentale». In questura non risultano per il momento operazioni specifiche contro la diffusione dell’eroina gialla, anche se l’attenzione è molto alta anche dalle parti di via Noli.

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