Errori nelle pensioni per 80 mila utenti
Inps: somme dovute nei prossimi cedolini

L’ammanco per un errato calcolo: va da un minimo di 60 a un massimo di 300 euro. I casi contenuti a poche centinaia.

Assegno più leggero a gennaio per alcune centina di pensionati bergamaschi: nel pagamento di gennaio, alcuni tra i beneficiari di importi tra i 1.545 ai 3.090 euro hanno riscontrato un ammanco da un minimo di 60 euro fino a un massimo di 300 euro. Un errore riconosciuto dall’Inps. Ma la Cisl di Bergamo ricorda che sono circa 80 mila i pensionati bergamaschi che si trovano nella fascia interessata: «Sono interessate dall’errore poche centinaia di persone, ma invitiamo tutti a verificare – sollecita quindi Caterina Delasa, segretaria generale Federazione nazionale pensionati della Cisl di Bergamo». L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha fatto sapere che le somme dovute verranno erogate già da febbraio.

A determinare il «taglio» delle pensioni un errato annullamento del bonus Poletti, ossia l’importo aggiuntivo erogato lo scorso anno tenendo conto della variazione del tasso di inflazione. Questo bonus, infatti, viene erogato tenendo conto della variazione del tasso di inflazione nell’ultimo anno (tasso dell’1,1% nel 2019, 0,4 nel 2020). Nel calcolare la pensione sembra esserci stato uno scorretto azzeramento degli aumenti. «È sempre buona cosa controllare, per i pensionati, questa volta, diventa necessario – fa sapere il sindacato -. L’Inps ha infatti riconosciuto che c’è stato un errore nel pagamento degli ultimi assegni e una fascia di pensionati, quella che va dai 1.545 ai 3.090 euro, è stata toccata da un “taglio” involontario degli assegni».

Caterina Delasa, segretaria generale Federazione nazionale pensionati della Cisl di Bergamo, si augura che siano interessate dall’errore «solo poche centinaia di persone, visti i dati complessivi dichiarati». Segnalazioni sono state ricevute in tutta Italia: a livello nazionale si parla di circa 100 mila pensioni scorrette. «L’errore – prosegue - è stato riconosciuto dall’Inps che si impegna a ripristinare il dovuto e a restituire quanto indebitamente tolto». La Cisl, dunque, invita «tutti i pensionati a controllare con attenzione il proprio cedolino. Le nostre sedi sono a disposizione per fornire tutte le informazioni del caso».

Dalla direzione provinciale dell’Inps di Bergamo fanno sapere che al momento non si registrano particolari segnalazioni, che i numeri degli interessati sarebbero contenuti. I pensionati non dovranno far nulla per vedersi riconosciute le somme non percepite a gennaio. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale erogherà gli ammanchi già in concomitanza con i prossimi cedolini: «Dal mese di febbraio – ha reso noto l’Inps – sarà ripristinato il pagamento dell’importo corretto e verrà restituito quanto recuperato sulla mensilità di gennaio 2020».

Restando in tema di pensioni, ma con focus sull’Ape sociale, sono state riaperte le domande per il 2020. La sperimentazione per l’Anticipo pensionistico è stata prorogata dalla legge di Bilancio fino alla fine di quest’anno. La possibilità di accedere a questa indennità è riconosciuta a coloro che hanno almeno 63 anni di età e si trovano in particolari condizioni di disagio (disoccupazione, disabilità o lavoro gravoso) purché abbiano maturato almeno 30 anni di contributi (36 per il lavoro gravoso).

Possono presentare domanda coloro che perfezionano i requisiti quest’anno e coloro che li hanno perfezionati negli anni precedenti ma non hanno ancora fatto domanda. L’indennità mensile erogata per 12 mesi l’anno viene riconosciuta fino al momento del raggiungimento dei requisiti per la pensione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA