Fisco, terza rottamazione delle cartelle
Per aderire c’è tempo fino ad aprile

La prima, e finora unica, tranche già attiva della pace fiscale riguarda la «rottamazione ter» delle cartelle. Una possibilità molto ampia che il governo offre ad aziende e cittadini che hanno intenzione di sanare i loro debiti con il fisco.

La nuova definizione agevolata si applica infatti ai carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017 e a beneficiarne potranno essere anche coloro che hanno già aderito nel corso alla rottamazione bis, approfittando dunque di nuove dilazioni. I moduli per aderire sono già disponibili sul sito internet e agli sportelli dell’Agenzia delle entrate riscossione, con qualche giorno di anticipo rispetto alla scadenza del 13 novembre prevista dal Decreto. Per aderire, si dovrà presentare domanda entro il 30 aprile 2019.

La richiesta potrà essere presentata da tutti i contribuenti interessati, anche se le cartelle sono state inserite nella richiesta di adesione della prima «rottamazione» e non sono stati rispettati i piani dei pagamenti. Sono inoltre ammessi alla nuova procedura di definizione agevolata anche i soggetti che, dopo aver aderito alla rottamazione bis, non hanno provveduto al pagamento, entro il 31 luglio 2018, di tutte le rate dei vecchi piani di dilazione. Viceversa, accederanno automaticamente alla nuova rottamazione i contribuenti che hanno aderito alla «rottamazione-bis» in regola con il pagamento delle rate scadute a luglio, settembre e ottobre.

Entro il 30 giugno 2019 l’Agenzia delle entrate-riscossione invierà la «comunicazione delle somme dovute», con l’indicazione dell’importo residuo da versare insieme ai bollettini di pagamento in base al piano di rate indicato nella domanda. Nel modulo il contribuente potrà scegliere di pagare in unica soluzione entro il 31 luglio 2019 oppure in 10 rate (5 anni) di pari importo in scadenza a luglio e a novembre di ciascun anno, a partire dal 2019. In caso di pagamento rateale saranno dovuti dal 1° agosto 2019 interessi al tasso del 2% annuo. Le somme dovute a titolo di definizione agevolata potranno essere versate, oltre che con le modalità già in uso, anche mediante compensazione con i crediti non prescritti per somministrazioni, forniture, appalti e servizi, anche professionali, maturati nei confronti della Pubblica amministrazione.

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