Fondò l’Antenna del Romanico
Almenno piange Bepi Rota

Imprenditore agricolo e amministratore. Da 20 anni era vicepresidente di Confagricoltura. Fu anche vicesindaco.

L’imprenditore agricolo Giuseppe Rota (chiamato da tutti Bepi), 76 anni, lunedi 30 marzo ha lasciato per sempre la sua famiglia, i suoi vigneti e poderi ma anche i suoi amici di Almenno San Bartolomeo. Era ricoverato da 8 giorni al Policlinico San Pietro, colpito da Covid-19. Piangono la sua scomparsa la moglie Anna il figlio Pietro, la figlia Francesca con la sua famiglia. La salma sarà tumulata nella cappella del cimitero almennese. La sua è una famiglia storica che è sempre stata al centro della vita politica ed economia di Bergamo: il nonno Attilio Rota è stato deputato e senatore del Regno d’Italia, il padre avvocato Gino Rota è stato presidente dell’Italcementi, ha fatto parte del Cda della Dalmine e per 2 mesi presidente dell’Atalanta calcio.

Bepi si era laureato in Economia e si era specializzato nell’agricoltura coltivando le sue terre e i vigneti. In questo settore, ricopriva da vent’anni la carica di vicepresidente provinciale di Confagricoltura, (il presidente Renato Giavazzi lo definiva il «ministro del tesoro» della associazione) e dal 2014, presidente dell’Unione Regionale Lombarda della Proprietà Fondiaria. Negli anni ’90 è stato vicesindaco di Almenno San Bartolomeo e consigliere della Comunità montana Valle Imagna ed è stato uno dei fondatori dell’Antenna del Romanico. Soprattutto era fiero di essere un alpino, amava il calcio e tifava per la Juventus, ed era socio del Rotary Club. «Mio padre era in buona salute – afferma il figlio Pietro, presidente della Pro Loco almennese –, purtroppo è stato colpito dal virus che ce l’ha portato via. Un uomo che ha operato in tutti i campi dall’economia, alla politica e la cultura ed è grande la nostra soddisfazione per la riconoscenza di tante perone che l’hanno conosciuto, apprezzato e stimato». Dal Comune le condoglianze del sindaco Alessandro Frigeni che dichiara: «L’amministrazione comunale è vicina all’amico Pietro Rota e alla sua famiglia per la perdita del caro papà Giuseppe, uomo conosciuto e stimato da tutta la comunità».

«So che mi cercavi in questi giorni. Siamo sempre stati insieme e l’ultimo momento ci è stato negato. Tutto il mio cuore». È stato lo straziante messaggio colmo di sentimenti che la moglie Anna ha rivolto al suo Bepi attraverso le pagine delle necrologie de l’Eco. Gentiluomo nel più ampio senso del termine, nutriva un’innata passione per lo sport. Lo rivediamo gagliardo difensore nelle agguerrite sfide del torneo del sabato (rassegna calcistica di grido in voga, in città, tra gli anni sessanta e settanta) con gli inseparabili fratelli Attilio (noto avvocato) e Franco (dirigente d’azienda alla Minerva Italica e già presidente del Comitato provinciale della Croce Rossa orobica). Anche nella sua professione ha avuto modo di valorizzare sino in fondo alcune intuizioni, ottenendo tangibili riscontri. A Bepi va, inoltre, riconosciuta una singolare umanità: a beneficiarne i settori legati al sociale e alle iniziative benefiche. Andava fiero di aver prestato il servizio militare negli alpini: da qui la partecipazione a numerose adunate nazionali.

© RIPRODUZIONE RISERVATA